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Consumo moderato di alcol e cervello, nuovi dati su possibili effetti protettivi

Un consumo di alcol non superiore a quello contenuto in due bicchieri di vino al giorno potrebbe avere un effetto protettivo sul rischio di demenza, mentre una quantità superiore di alcol potrebbe aumentare il rischio di sviluppare una demenza.

Sono questi i risultati di un nuovo studio che ha affrontato una delle questioni attualmente più dibattute nel campo della nutrizione, ossia gli effetti sulla salute del consumo moderato di alcol.

Uno studio sui cambiamenti nel consumo di alcol

L’obiettivo principale di questo nuovo studio, pubblicato da poco su JAMA Network Open, in realtà era valutare la possibile incidenza sul rischio di demenza dei cambiamenti delle abitudini di consumo di alcol. Registrando in due tempi diversi nell’arco di due anni le differenze nel consumo di alcol (riduzione, cessazione, mantenimento e incremento) i ricercatori hanno cercato di capire gli effetti sulla salute cognitiva di un’ampia popolazione (quasi 4 milioni di coreani).

I partecipanti, con età superiore ai quarant’anni, tra il 2009 e il 2011 hanno compilato questionari alimentari e si sono sottoposti a test. In base al consumo di alcol sono stati divisi in 5 gruppi:

  • astemi
  • coloro che hanno smesso di bere
  • coloro che hanno ridotto il consumo di alcol
  • coloro che hanno mantenuto lo stesso livello di consumo
  • coloro che hanno aumentato il loro livello di consumo.

Come misura standard per il contenuto di alcol in un drink sono stati considerati 14 g*. Quindi il basso consumo di alcol corrisponde a <15 g/die (un bicchiere); il consumo moderato a 15–29,9 g/die, o (da uno a due bicchieri); e il consumo eccessivo  ≥30 g/d, (tre o più bicchieri).

*Secondo l’Istituto Superiore di Sanità l’unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.

Al basale, il 54,8% dei partecipanti non beveva, il 26,7% beveva poco, l’11,0% beveva moderatamente e il 7,5% beveva molto. Dal 2009 al 2011, il 24,2% dei bevitori leggeri, l’8,4% dei bevitori moderati e il 7,6% dei forti bevitori hanno smesso di bere. Nello stesso periodo, il 13,9% dei non bevitori, il 16,1% dei bevitori moderati e il 17,4% dei bevitori moderati hanno aumentato il loro livello di consumo di alcol. Dopo un follow-up medio di 6,3 anni, al 2,5% dei partecipanti è stata diagnosticata la demenza, al 2% il morbo di Alzheimer e allo 0,3% la demenza vascolare.

Gli effetti del consumo di alcol sul rischio di demenza

Tra i partecipanti allo studio (3.933.382 con un’età media di  55.0 anni, il 51.8% uomini), durante un follow-up medio di 6.3 anni, ci sono 100.282 casi di demenza, 79.982 casi di malattia di Alzheimer e 11.085 casi di demenza vascolare. Il consumo lieve e moderato di alcol, a confronto con l’astemia, è stato associato a una riduzione del rischio di demenza del 21% (aHR, 0,79; IC 95% 0,77 – 0,81) e del 17% (aHR, 0,83; IC 95% 0,79 – 0,88), rispettivamente.

Il consumo eccessivo di alcol era collegato invece a un aumento del rischio dell’8% (aHR, 1,08; 95% CI, 1,03-1,12). Associazioni simili sono state trovate tra il consumo di alcol e il rischio di malattia di Alzheimer e demenza vascolare. La riduzione delle abitudini di consumo da pesanti a moderate ha portato a una riduzione del rischio di demenza e Alzheimer, e l’aumento dei livelli di consumo di alcol ha portato a un aumento del rischio per entrambe le condizioni.

Il dato più sorprendente riguarda il rischio di demenza per i non bevitori che hanno iniziato a bere a livelli moderati durante il periodo di studio. Il rischio in questo gruppo è diminuito del 7% per la demenza (aHR, 0,93; 95% CI, 0,90 – 0,96) e dell’8% per l’Alzheimer (aHR, 0,92; 95% CI, 0,89 – 0,95), rispetto ai bevitori moderati che hanno mantenuto lo stesso livello di assunzione di alcol.

“Non è un invito a iniziare a bere”

L’autore principale dello studio Keun Hye Jeon, del Cha Gumi Medical Center alla Cha University di Gumi (Sud Corea) ha sottolineato come questa ricerca sia la prima che dimostra che iniziare un consumo moderato di alcol potrebbe ridurre il rischio di demenza. Tuttavia, Jeon si è affrettato a sottolineare che questo non significa che le persone che non bevono dovrebbero iniziare.

Precedenti studi hanno dimostrato che il consumo eccessivo di alcol può triplicare il rischio di demenza di un individuo, mentre altri studi hanno dimostrato che nessuna quantità di consumo di alcol fa bene al cervello.

Percy Griffin, dell’Alzheimer’s Association di Chicago, commentando i risultati di questo studio per Medscape Medical News, ha detto:

sebbene questo studio sia interessante e questo argomento meriti ulteriori approfondimenti, nessuno dovrebbe pensare che bere alcolici sia un metodo per ridurre il rischio di malattia di Alzheimer o altra demenza. L’esatto punto critico nel consumo di alcol che può portare a problemi cognitivi o aumento del rischio di demenza è sconosciuto. Né i ricercatori capiscono perché bere poco possa avere un effetto protettivo. Sappiamo, tuttavia, che il consumo eccessivo di alcol ha effetti negativi sulla salute del cuore e sulla salute generale, che possono portare a problemi con la funzione cerebrale.”

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.