Emicrania, lo zinco potrebbe avere un ruolo nella prevenzione
Un alto apporto di zinco con la dieta potrebbe abbassare il rischio di emicrania. L’indicazione viene da uno studio pubblicato sulla rivista Headache, che ha utilizzato i dato raccolti tra il 1999 e il 2004 dall’US National Health and Nutrition Examination Survey, un grande programma di ricerca su salute e stato nutrizionale della popolazione degli Stati Uniti d’America.
Lo studio su assunzione di zinco e mal di testa
Huanxian Liu e colleghi del Chinese PLA General Hospital di Pechino hanno diviso 11.088 partecipanti al loro studio (età media, 46,5 anni; 50% femmine) in quintili in base alle quantità di zinco assunto con la dieta abituale. Hanno anche preso in considerazione l’integrazione di zinco, per la quale erano disponibili dati per 4.324 partecipanti, di cui 2.607 hanno riportato l’uso di integratori contenenti zinco. Circa il 20% della papolazione studiata (n = 2.236) ha riportato episodi di emicrania o forte mal di testa nei 3 mesi precedenti lo studio. Le donne in gravidanza sono state escluse dall’analisi e i ricercatori hanno aggiustato per una serie di variabili, tra cui età, sesso, etnia, livello di istruzione, massa corporea, fumo, diabete, malattie cardiovascolari e fattori nutrizionali.
L’analisi dei dati ha mostrato un’associazione inversa tra il consumo alimentare di zinco e l’emicrania: il quintile dei soggetti con maggiore assunzione di zinco (15,8 mg o più al giorno) avevano un rischio di emicrania minore (odds ratio, 0,70; IC 95%, 0,52-0,94; P = 0,029), rispetto al quintile a basso consumo (5,9 mg o meno al giorno).
Tra le persone che assumevano alti livelli di zinco (19,3-32,5 mg al giorno) attraverso gli integratori, il rischio di emicrania era ancora più basso, tra un OR di 0,62 (IC 95%: 0,46-0,83, P = 0,019) e un OR di 0,67 (IC 95% 0,49-0,91; P = 0,045).
Nonostante i limiti dello studio, tra cui ci sono il disegno trasversale e la classificazione non rigorosa del mal di testa, secondo gli autori i dati indicano che “lo zinco è un nutriente importante che influenza l’emicrania”, grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Il commento: l’importanza di una dieta equilibrata
Deborah I. Friedman, neuroftamologa specialista nella cura dell’emicrania, commentando i risultati dello studio su Medscape ha ricordato che altre componenti della dieta (come il magnesio, le vitamine del gruppo B, il calcio, il coenzima Q10) possono avere un ruolo nella prevenzione dell’emicrania. Ha detto la Friedman:
cosa dovrebbe fare un paziente con emicrania con tutte queste informazioni? In primo luogo, seguire una dieta sana ed equilibrata. Le fonti di zinco nella dieta includono carne rossa, noci, legumi, pollame, crostacei (soprattutto ostriche), cereali integrali, alcuni cereali e cioccolato fondente. La dose giornaliera raccomandata di zinco è di 9,5 mg negli uomini e di 7 mg nelle donne. La maggior partedel le persone assumono abbastanza zinco nella loro dieta; vegetariani, vegani, donne incinte o che allattano e adulti di età superiore ai 65 anni potrebbero aver bisogno di assumere zinco supplementare”.