Ictus, nuove linee guida per migliorare trattamento e gestione post-evento
Con 185mila soggetti colpiti ogni anno e 45mila sopravvissuti con esiti invalidanti, nel nostro Paese l’ictus rappresenta attualmente la prima causa d’invalidità e una delle principali cause di morte. Gli esiti e l’impatto sociale e sanitario di un numero così elevato di eventi dipendono anche dalla corretta gestione da parte dei clinici e delle strutture in cui operano, grazie anche a linee guida sempre aggiornate con ultime acquisizioni in termini di opzioni farmacologiche e buone pratiche di intervento
Si allarga la finestra terapeutica per la trombolisi
È in quest’ottica che l’Italian Stroke Association – Società Italiana Ictus (ISA-AII) ha redatto le sue nuove linee guida, già approvate dall’Istituto superiore di Sanità. Danilo Toni, past president ISA-AII, evidenzia:
tra le nuove indicazioni troviamo allargamenti della finestra terapeutica, come l’estensione della trombolisi farmacologica fino a 9 ore dall’esordio dei sintomi e fino a 24 per la trombectomia meccanica. Già solo per trombolisi e trattamenti endovascolari, rispetto al 2016 abbiamo presentato 42 raccomandazioni e 32 sintesi in più, per un totale di 59 raccomandazioni e 58 sintesi.”
Più attenzione al trattamento post-ictus
“Oggi l’attenzione all’ictus – ha dichiarato Paola Santalucia, Presidente Eletto ISA-AII – alla riconoscibilità dei segni e all’importanza di agire in tempi rapidi è molto aumentata, anche grazie all’impegno delle Società scientifiche e alla divulgazione che, come ISA-AII, svolgiamo quotidianamente sui nostri canali e nelle strutture in cui operiamo. Quello che ancora manca, nonostante negli ultimi anni ce ne si occupi in modo più strutturato, è l’attenzione al post-evento, ai disturbi che possono presentarsi anche a distanza di tempo.” E ha aggiunto:
la spasticità è uno tra i problemi più ricorrenti: per aumentare la consapevolezza a riguardo abbiamo dato vita alla campagna di comunicazione Strike on Stroke. Attraverso questo progetto siamo venuti a conoscenza della situazione nei reparti di riabilitazione, delle mancanze di strumenti che gli specialisti lamentano e della poca conoscenza dei pazienti riguardo le possibilità di trattamento dei loro disturbi. È importante garantire omogeneità di cura su tutto il territorio, non solo nelle stroke unit ma anche nel post-acuto. Trattare le criticità significa offrire alle persone colpite da ictus la possibilità di tornare a vivere una vita di alta qualità.”
La sfida dell’omogeneità delle cure
Nel campo della gestione dell’ictus, una sfida ancora da affrontare riguarda l’omogeneità delle cure e dell’assistenza in tutto il territorio nazionale. Danilo Toni, past president ISA-AII, ha aggiunto:
la pubblicazione delle nuove linee guida terapeutiche permetterà prima di tutto la loro applicazione sul territorio, che verificheremo attraverso un audit annuale, in secondo luogo la presentazione ai principali convegni dedicati alle malattie vascolari e la traduzione per una rivista internazionale ne consentiranno la divulgazione. Fondamentale sarà tenere sotto controllo l’aderenza alle raccomandazioni, che avverrà attraverso l’utilizzo di specifici indicatori clinici, che ci permetteranno anche di raccogliere informazioni su eventuali fattori ostacolanti per la loro implementazione.”
Il congresso della Società Italiana Ictus
le linne guida sono state presentate nel corso del congresso dell’Associazione, tenutosi recentemente a Lecce.
Mauro Silvestrini, Presidente dell’ISA-AII, ha così commentato:
l’approvazione delle nuove raccomandazioni da parte dell’ISS ci permette di guardare al futuro del trattamento dell’ictus con rinnovato ottimismo. Oggi la nostra società scientifica è impegnata su tutti i fronti della malattia, dalla fase pre-ospedaliera a quella acuta, fino al ricovero e ai problemi che si presentano durante la degenza. Durante questi tre giorni di Congresso abbiamo discusso molto anche di prevenzione secondaria, con sessioni specifiche dedicate a dislipidemie e aritmie, tratteremo complicanze a lungo termine e trattamento della spasticità. Nell’ultimo anno abbiamo registrato una forte adesione dei giovani alla Società, anche grazie alla nascita di ISA Young, un gruppo di giovani professionisti sanitari. Abbiamo fortemente voluto promuovere la loro partecipazione per valorizzare una nuova visione della ricerca e della formazione. Negli ultimi tre mesi abbiamo registrato più di 200 nuovi soci under 40, un risultato di cui andiamo orgogliosi.”
Le indicazioni, elaborate anche con il contributo dell’Associazione Italiana di Neuroradiologia (AINR) sono state pubblicate dal Centro nazionale per l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure (CNEC) sul sito web del Sistema Nazionale Linee Guida.