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Il reflusso GE è associato ad ansia e depressione in un caso su tre

  • Alessandro Visca
  • Medicina

Una quota intorno al 15% della popolazione mondiale soffre di una forma più o meno grave di reflusso gastroesofageo (GERD). La patogenesi di questa condizione patologica è complessa. Tra i fattori predisponenti, oltre a quelli legati allo stile di vita, come il sovrappeso, il fumo e il consumo eccessivo di alcol, ci sono anche fattori psicologici, come l’ansia e la depressione.

Per valutare in modo approfondito l’associazione tra questi disturbi dell’umore e il GERD un team internazionale di ricercatori ha recentemente pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology una revisione sistematica e meta-analisi di 36 studi, selezionati sui principali database scientifici. La ricerca aveva tre outcomes primari: la prevalenza dei sintomi di ansia e depressione in individui con GERD, il rischio epidemiologico di sviluppare GERD in persone con ansia o depressione e viceversa, e la relazione causa-effetto tra ansia o depressione e GERD.

I sintomi dell’ansia in oltre il 30% dei pazienti con reflusso

La metanalisi ha incluso 30 studi osservazionali che hanno valutato la prevalenza di sintomi di ansia e/o depressione utilizzando questionari validati in individui di età ≥18 anni. Di questi, 26 studi sui sintomi di ansia in 10.378 individui con GERD, 30 studi che valutavano i sintomi depressivi in 14.030 soggetti con GERD e 4 che riportavano la prevalenza di ansia e sintomi depressivi in contemporanea in 3.878 pazienti con GERD. Alcuni studi erano basati sulla popolazione e altri sulle cartelle cliniche ospedaliere.

Le analisi statistiche hanno rivelato una prevalenza di sintomi di ansia del 34,4% tra gli individui con GERD, con un odds ratio aggiustato rispetto ai controlli sani di 4,46 (IC al 95% 1,94-10,25).

La prevalenza dei sintomi depressivi tra i soggetti con GERD era del 24,2%, con un odds ratio aggiustato rispetto ai controlli sani di 2,56 (IC al 95%, 1,11-5,87). La prevalenza aggregata di ansia e depressione simultanee nelle persone con GERD era del 22,3% (IC 95%, 7,0-37,7).

I soggetti con ansia e depressione hanno un rischio aumentato di reflusso

Successivamente, il team ha aggiunto tre studi di coorte che hanno esplorato il rischio di GERD in soggetti con ansia o depressione e viceversa, nonché tre studi di randomizzazione mendeliana che hanno valutato la relazione causa-effetto tra ansia o depressione e GERD.

Gli individui con depressione avevano un rischio significativamente maggiore di GERD rispetto a quelli senza depressione, con un OR aggiustato in uno studio di 2,01 (IC al 95%, 1,96-2,07) e un RR aggiustato in un altro studio di 1,72 (IC al 95%, 1,60-1,85). Un modello simile è stato osservato per l’ansia.

Gli studi di randomizzazione mendeliana hanno suggerito che un rischio genetico per la depressione era associato a un aumento del rischio di sviluppare GERD, con un OR di 1,36 (IC al 95%, 1,21-1,51), e che un rischio genetico per GERD era collegato a un aumento del rischio di sviluppare depressione, con un OR di 1,30 (IC al 95%, 1,17-1,43).

La patogenesi del reflusso da approfondire

La metanalisi è stata ampiamente commentata sul sito di Medscape da alcuni esperti che hanno sottolineato come siano noti i meccanismi fisiopatologici che causano il reflusso, ma non ci siano conoscenze certe sull’eziologia della malattia.

Inoltre, sottolineano gli esperti americani, esistono ampie sovrapposizioni tra il GERD e sintomi simili. Un tema che richiama l’importanza di valutare lo stato psicologico del paziente. È noto infatti che una condizione di stress può provocare o aggravare i sintomi del reflusso.

Rena Yadlapati, direttore medico del Center for Esophageal Diseases, UC San Diego Health, California (Usa), ha commentato:

da un punto di vista clinico, l’idea che l’ansia o la depressione siano collegate al GERD è stata un “argomento tabù” per molto tempo. Ma se riusciamo a spiegare in modo efficace la relazione tra cervello e intestino e l’intero processo ciclico, possiamo ottenere informazioni e un maggiore coinvolgimento da parte dei pazienti.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.