Skip to content
occhio-macula

Maculopatie, controllo della malattia con meno iniezioni intravitreali

I pazienti affetti da edema maculare diabetico (DME) e degenerazione maculare neovascolare (essudativa) correlata all’età (nAMD) necessitano di un controllo costante della malattia. Il trattamento con farmaci in grado di arrestare il processo degenerativo viene somministrato con iniezioni intravitreali, che vanno ripetute anche 8-10 volte in un anno. Molti pazienti hanno difficoltà a rispettare l’aderenza alla terapia a lungo termine. Estendere gli intervalli tra i trattamenti, riducendo la frequenza delle iniezioni, senza compromettere l’efficacia e la sicurezza della terapia è quindi un obiettivo importante della ricerca farmacologica.

Al recente congresso EURETINA 2023 la Bayer ha presentato i dati degli studi registrativi di aflibercept 8 mg. Lo studio PULSAR nella nAMD e lo studio PHOTON nel DME hanno valutato la non inferiorità in termini di acuità visiva di aflibercept 8 mg somministrato ogni 12 o 16 settimane rispetto ad aflibercept 2 mg, somministrato ogni 8 settimane, dopo 3 dosi mensili iniziali.

Rispetto allo standard di cura (aflibercept 2 mg) il farmaco ha dimostrato lo stesso profilo di efficacia e sicurezza riducendo il numero delle iniezioni, fino a un numero medio di 8,2 iniezioni con somministrazioni ogni 16 settimane, rispetto a 12,8 nel gruppo aflibercept 2 mg somministrato ogni 8 settimane.

Il professor Paolo Lanzetta, presidente del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università di Udine e componente del comitato di coordinamento dello studio PULSAR, ha dichiarato:

I notevoli risultati ottenuti nello studio PULSAR rafforzano il potenziale che aflibercept 8 mg ha per ottenere il Sustained Disease Control, un controllo duraturo della malattia. Questi dati segnano un punto di svolta nella gestione della malattia, con la possibilità di offrire ai pazienti miglioramenti dell’acuità visiva duraturi, un controllo del fluido retinico rapido e continuo nel tempo, con intervalli tra le somministrazioni prolungati. Una volta approvato, il farmaco potrà anche aiutare i clinici nel liberare risorse da dedicare ad un maggior numero di pazienti.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.