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batteri microbiota

Microbiota intestinale, nuovo test per conoscerne la composizione

Fai attività fisica? Dormi bene? Vai regolarmente di corpo? Sono queste le tre domande che il medico dovrebbe sempre fare al paziente e che vanno a verificare tre fattori chiave per la salute del microbiota intestinale. Lo ha spiegato Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano, presidente Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna, nel corso di un incontro, organizzato da Named Group, per la presentazione di un nuovo test che permette conoscere la composizione batterica e micotica del proprio microbiota intestinale.

Un campo di studi in rapido sviluppo

Come ha sottolineato Giovanni Barbara, direttore UC di Medicina interna e gastroenterologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, negli ultimi vent’anni anni la mole degli studi pubblicati sul microbioma umano è aumentata in modo impressionante, passando da alcune centinaia a decine di migliaia di ricerche, che investono diversi campi della medicina.

Il microbiota intestinale infatti è direttamente chiamato in causa non solo nella genesi di patologie gastroenterologiche, come le malattie infiammatorie croniche intestinali, ma anche in ambito neurologico e psichiatrico, per il ruolo del cosiddetto “asse intestino-cervello”.  A questo proposito, secondo Graziottin, occorre andare oltre la definizione di “secondo cervello” per l’intestino, arrivando a considerarlo un vero e proprio direttore d’orchestra in grado di regolare il corretto funzionamento di diversi organi e apparati.

L’importanza del microbiota per la salute della donna

Grazziotin ha ricordato anche il ruolo delle popolazioni microbiche intestinali per la salute della donna, precisando che il microbiota:

è in prima linea nella fisiopatologia delle infezioni uroginecologiche ricorrenti, nella regia della fertilità, nella modulazione della salute di mamma e bambino in gravidanza, nel dolore pelvico cronico e persino in ambito oncologico.”

“Una recente indagine italiana – ha aggiunto Graziottin – su 1183 casi di dolore vulvare (la casistica più numerosa pubblicata al mondo) ha dimostrato che queste pazienti hanno una comorbilità del 94,7% con patologie intestinali. Il microbiota intestinale è quindi un potente regista di salute e di malattia e un sottovalutato modulatore del dolore addominale, viscerale, pelvico e sistemico.”

Il test che rivela la composizione batterica e micotica del microbiota

Un nuovo strumento per migliorare le conoscenze sul microbiota è offerto dal test del microbiota intestinale messo a punto da Wellmicro,  una società nata nel 2015 come spin-off dell’Università di Bologna e oggi parte di Named Group.

Andrea Castagnetti, microbiologo, direttore denerale e co-fondatore di Wellmicro ha spiegato:

il Gut Test di Wellmicro ricostruisce la composizione microbica del campione avvalendosi di innovativi strumenti bioinformatici. Partendo da un’affidabile profilazione tassonomica del microbiota se ne traduce la composizione nel possibile pattern metabolico risultante. Questo permette anche la valutazione di quali aspetti della fisiologia dell’ospite possono essere influenzati dal microbiota analizzato come, ad esempio, l’omeostasi immunitaria o l’asse intestino-cervello.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.