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Oncologia, la prevenzione si può fare anche sulla biancheria intima

Un messaggio negli slip o nel reggiseno può salvare dal cancro? Il Servizio sanitario inglese ci sta provando in partnership con una catena di supermercati

Il servizio sanitario nazionale inglese (NHS) ha attivato una collaborazione con la catena di supermercati Morrisons per mettere etichette extra sulla biancheria intima. Le etichette contengono messaggi che invitano le persone all’autopalpazione del seno e dei testicoli e a consultare il proprio medico se notano rigonfiamenti o “qualcosa di insolito”. Un codice QR sulla confezione e sulle etichette indirizza i clienti a informazioni sanitarie più dettagliate sul sito web del NHS.

Saverio Cinieri, Presidente dell’AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, commenta:

L’iniziativa è molto intelligente perché riguarda la prevenzione e anche perché l’affronta con un’ottica di genere. Nei giovani maschi, con la fine della leva obbligatoria, la palpazione dei testicoli non viene più effettuata di routine e stiamo assistendo ad un incremento di tumori del testicolo, oltre all’incremento di patologie urologiche quali il varicocele. I giovani non si palpano e vanno poco dal medico di famiglia e se la patologia testicolare non è sintomatica, non ci può essere diagnosi precoce. Il genere femminile, invece, solitamente è più attento alla prevenzione; l’autopalpazione della mammella è un atto sicuramente più frequente nelle donne, ma è sempre bene veicolare il messaggio dell’importanza di questa manovra”.

Gli screening gratuiti da non trascurare

“Dei tre sistemi di screening oncologici gratuiti di cui disponiamo grazie al Servizio Sanitario Nazionale ed ai LEA – ricorda Cinieri – gli screening alla mammella e alla cervice uterina per la donna e lo screening al colon-retto per entrambi i generi, coinvolgono le parti intime. La presenza di macchie di sangue, al di fuori del ciclo mestruale nelle donne e nella zona dell’ano per entrambi, deve essere un campanello d’allarme da valutare con attenzione” E aggiunge:

La prevenzione è un’arma importante e la diagnosi precoce aumenta le possibilità di curarsi e anche di guarire da un cancro; così come il cambiamento degli stili di vita potrebbe diminuire il rischio di ammalarsi di cancro del 30%. Questi messaggi, veicolati anche con sistemi ‘non ortodossi’, oltre a quelli dati da noi medici, possono raggiungere più facilmente i cittadini. Potrebbe essere interessante proporre una campagna di questo tipo anche Italia.”

Il ruolo del medico di medicina generale

Per quanto riguarda il ruolo del medico di famiglia nella prevenzione oncologica Cinieri ricorda:

Il primo referente per la salute di ognuno di noi è il nostro medico di medicina generale. Penso che il MMG debba ricordare anche ai propri giovani pazienti l’importanza di valutazioni periodiche sullo stato di salute generale e anche l’opportunità di alcune visite di controllo di routine, come per esempio la visita dermatologica con l’osservazione dei nei.”

Pogliaghi
Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, specializzata su ICT in sanità.