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reflusso

Patologie ORL e gastroesofagee associabili alla celiachia

  • Alessandro Visca
  • Medicina

I sintomi extraintestinali sono considerati un fattore importante per la diagnosi e per il monitoraggio dell’evoluzione della malattia celiaca. La celiachia, infatti, si può presentare, anche esclusivamente, con sintomi che non riguardano l’apparato gastrointestinale, non facilmente riconducibili all’intolleranza al glutine e questo può ritardare la diagnosi e l’inizio della dieta senza glutine. Inoltre, i sintomi extraintestinali possono fornire indicazioni importanti sulla risposta alla dieta senza glutine.

Una recente review narrativa, pubblicata sul Journal of Clinical Medicine ha preso in considerazione, in modo particolare, gli studi che hanno verificato il grado di correlazione con la celiachia di diversi sintomi e condizioni patologiche nell’ambito otorinolaringoiatrico e in quello gastroesofageo.

Un team di ricercatori della Scuola di scienze alimentari dell’Università di Amburgo e dell’Università di Salerno ha selezionato 97 pubblicazioni scientifiche su questo tema, nel periodo dal 2009 al 2023, per un totale di 60 studi originali. Di seguito, riportiamo alcuni dei dati più significativi emersi dalla review.

Patologie del cavo orale. Diverse ricerche hanno messo in relazione una serie di alterazioni dei tessuti molli del cavo orale di più frequente riscontro nei soggetti celiaci. Uno degli studi più significativi tra quelli considerati nella review (Bramanti et al. 2014) ha trovato una prevalenza significativamente maggiore in bambini celiaci di cinque disturbi specifici: stomatite aftosa ricorrente, lingua a carta geografica, glossopirosi, glossite atrofica e cheilite angolare.

Gli autori segnalano che il riconoscimento preventivo di queste specifiche lesioni orali da parte del dentista o dell’otorinolaringoiatra potrebbe consentire di prevenire le manifestazioni della malattia sulla mucosa. Inoltre, il paziente può avere una prognosi migliore se indirizzato a una diagnosi di celiachia, anticipando l’insorgenza di sintomi gastrointestinali e lesioni più gravi.
Va aggiunto che la Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica, Epatologia e Nutrizione (ESPGHAN) raccomanda di prendere in considerazione il test per la celiachia nei bambini e negli adolescenti con stomatite aftosa ricorrente e difetti dello smalto dentale.

Disturbi dell’udito. Nella review viene presa in considerazione la perdita dell’udito neurosensoriale (SNHL), un tipo specifico di deficit uditivo che deriva da un danno alle cellule ciliate all’interno dell’orecchio interno o al nervo vestibolococleare.

Una possibile correlazione tra SNHL e celiachia è stata studiata negli adulti, ma, scrivono gli autori, la conoscenza rimane insufficiente. Più in generale, la celiachia, in alcuni studi, sembra avere un impatto importante sul sistema uditivo, ma in altre ricerche il livello uditivo dei pazienti con celiachia non sembra differire da quello dei controlli non celiaci. Allo stato attuale, concludono gli autori, i test della funzionalità uditiva non dovrebbero essere eseguiti di routine, ma solo nei pazienti celiaci con segni clinici di deficit uditivo.

Disturbi nasali e apnee ostruttive del sonno. Esistono evidenze che alla celiachia si possano associare una ridotta clearance mucociliare e l’epistassi, nonché l’apnea ostruttiva del sonno. Tuttavia gli studi specifici su queste associazioni sono rari.

Uno studio italiano (Parisi et al, 2015) ha reclutato 19 bambini con malattia celiachia di nuova diagnosi (età media 9,8 anni) e ha trovato una prevalenza di apnee ostruttive del sonno (OSA) più elevata rispetto alla popolazione pediatrica generale. Dopo sei mesi di rigorosa dieta senza glutine, tutti i bambini hanno mostrato una completa risoluzione dell’OSA.

Gli autori aggiungono che altri studi hanno fornito dati in parte divergenti, ma sui risultati possono influire le diverse tecniche di monitoraggio del sonno. In ogni caso, i dati concordano nella risoluzione di questi disturbi con la dieta senza glutine e una potenziale spiegazione, scrivono gli autori, potrebbe essere il miglioramento dell’iperplasia linfatica associata alla celiachia, che contribuisce all’OSA in questi pazienti. Nel complesso, sono necessari ulteriori studi che possano ampliare le limitate conoscenze sui rapporti tra malattia celiaca e OSA.

Disturbi esofagei. Gli autori della review scrivono che in passato diversi case report e studi di coorte suggerivano un’associazione tra celiachia e anomalie esofagee. Tra queste ci sono il reflusso gastroesofageo (GERD), l’esofago di Barrett e l’esofagite eosinofila (EoE). I sintomi associati includono bruciore di stomaco, rigurgito acido, ma anche dolore toracico e disfagia per i solidi e/o i liquidi.

Tuttavia nel 2013 Ludvigsson et al hanno condotto un ampio studio con endoscopia su 1.000 adulti svedesi selezionati casualmente dalla popolazione generale. In questa popolazione la diagnosi di celiachia non è risultata più frequente nei pazienti con patologie esofagee come (GERD), esofago di Barrett ed esofagite eosinofila.

Considerazioni conclusive

In conclusione, gli autori scrivono che, sulla base degli studi disponibili, si può affermare che manifestazioni otorinolangoiatriche ed esofagee, sia nei bambini che negli adulti, possono far parte del molteplice spettro di sintomi extra-intestinali della celiachia.

Per quanto riguarda il cavo orale, l’aumentata prevalenza nei pazienti celiaci rispetto ai controlli sani di stomatite aftosa ricorrente, lingua a carta geografica, glossopirosi, glossite atrofica e cheilite angolare indica una chiara associazione tra la celiachia e questi disturbi. Queste manifestazioni specifiche possono quindi, secondo gli autori della review, essere classificate come segnali di fattori di rischio per la malattia celiaca e i test di screening per la celiachia per i pazienti con questi disturbi dovrebbero essere considerati, anche in assenza di sintomi gastrointestinali.

Per i disturbi dell’udito e i disturbi nasali, nonché l’apnea ostruttiva del sonno, sono necessarie ulteriori indagini approfondite.

Per quanto riguarda i disturbi esofagei, l’associazione tra celiachia e GERD rimane poco chiara e il ruolo della una dieta priva di glutine è ancora non ben definito. Sono necessarie, scrivono gli autori, ulteriori indagini con un numero più ampio di pazienti e controlli.

Le evidenze attuali non suggeriscono un aumento della prevalenza di celiachia nei pazienti con GERD, quindi lo screening per la celiachia non dovrebbe essere raccomandato di routine per questi pazienti. Al contrario, diversi studi indicano che la prevalenza di esofagite eosinofila nei pazienti con celiachia è maggiore rispetto alla popolazione generale. Quindi nei pazienti celiaci che presentano sintomi esofagei persistenti, dovrebbe essere presa in considerazione l’esofagite eosinofila.

In collaborazione con Dr. Schär

Riferimenti bibliografici

  • Bramanti, E.; Cicciu, M.; Matacena, G.; Costa, S.; Magazzu, G. Clinical Evaluation of Specific Oral Manifestations in Pediatric Patients with Ascertained versus Potential Coeliac Disease: A Cross-Sectional Study. Gastroenterol. Res. Pract. 2014, 2014, 934159.
  • Husby, S.; Koletzko, S.; Korponay-Szabo, I.; Kurppa, K.; Mearin, M.L.; Ribes-Koninckx, C.; Shamir, R.; Troncone, R.; Auricchio, R.; Castillejo, G.; et al. European Society Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition Guidelines for Diagnosing Coeliac Disease 2020. J. Pediatr. Gastroenterol. Nutr 2020, 70, 141–156.
  • Parisi, P.; Pietropaoli, N.; Ferretti, A.; Nenna, R.; Mastrogiorgio, G.; Del Pozzo, M.; Principessa, L.; Bonamico, M.; Villa, M.P. Role of the gluten-free diet on neurological-EEG findings and sleep disordered breathing in children with celiac disease. Seizure 2015, 25, 181–183.
  • Ludvigsson, J.F.; Aro, P.; Walker, M.M.; Vieth, M.; Agreus, L.; Talley, N.J.; Murray, J.A.; Ronkainen, J. Celiac disease, eosinophilic esophagitis and gastroesophageal reflux disease, an adult population-based study. Scand. J. Gastroenterol. 2013, 48, 808–814.
Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.