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Prevenzione 2.0 e vaccinazioni, la sfida della salute globale

Ricerca, innovazione e cambiamento per la salute del futuro. Questo il tema della seconda edizione di InnovaCtion, incontro promosso da GSK, che ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni politiche, autorità sanitarie, associazioni, società scientifiche e rappresentanti dell’industria farmaceutica.

Nello scenario della salute globale si delineano grandi sfide per i sistemi sanitari, tra le quali spiccano l’invecchiamento della popolazione nei paesi sviluppati, con il conseguente aumento della prevalenza di patologie croniche e le difficoltà di accesso alle cure nei paesi a basso reddito.

Invecchiamento della popolazione e prevenzione 2.0

Entro il 2030, il numero degli over 60 anni aumenterà di oltre un terzo, raggiungendo 1,4 miliardi di persone a livello globale.  In Italia attualmente il 23% della popolazione totale ha più di 65 anni e nel 2050 saranno il 35% del totale. Numeri che impongono un cambiamento radicale delle politiche sanitarie e assistenziali, soprattutto sul fronte della prevenzione.

La proposta che viene da InnovaCtion è il passaggio alla “prevenzione 2.0”, come l’ha definita Fabio Landazabal, presidente e AD di GSK Italia: Si tratta di una strategia che, oltre a prevenire l’insorgenza delle malattie, punti ad evitare un peggioramento dei malati cronici, garantendo una migliore qualità di vita ai pazienti e risparmi significativi ai sistemi sanitari.

Un’idea innovativa della prevenzione ribadita anche da Francesco Vaia, direttore generale del Ministero della Salute, che ha proposto un “Calendario della salute”, che dall’allattamento al seno alle vaccinazioni dell’infanzia e dell’adolescenza, sino ad arrivare alle vaccinazioni dell’età adulta, insieme agli screening, tracci un percorso in grado di aumentare gli anni di vita in salute.

Roberta Siliquini, presidente della SItI, Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, spiega quale può essere del Medico di Medicina Generale nel contesto della global health:

 

Vaccinazione e politiche sanitarie nei paesi sviluppati e a basso reddito

Elemento cardine delle politiche di prevenzione è la vaccinazione. Come ha ricordato Deborah Waterhouse, CEO di ViiV Healthcare e presidente di Global Health presso GSK, secondo l’OMS dopo l’acqua pulita l’intervento di sanità pubblica più efficace al mondo è la vaccinazione.

In questo settore due fattori cruciali per incidere sulla global health sono l’accesso ai farmaci e la ricerca. Waterhouse ha ricordato i forti investimenti annunciati da GSK (1 miliardo di sterline in dieci anni) per accelerare la ricerca e lo sviluppo nel settore sanitario globale.

“La nostra strategia – ha detto Waterhouse – è incentrata su nuovi farmaci e vaccini per prevenire e curare malattie infettive tra cui tubercolosi (TBC), malaria, resistenza antimicrobica, malattie tropicali trascurate e HIV. Secondo la nostra esperienza, lo sviluppo di nuovi vaccini o farmaci per la salute globale richiede un’ampia collaborazione e partnership da tutto il mondo della sanità globale, per massimizzare l’impatto sulla salute su larga scala.”

L’Italia è storicamente uno dei poli strategici di ricerca e produzione di GSK che prevede nel quinquennio  2020-2025 un investimento totale di 800 milioni di euro, di cui il 59% destinato ai vaccini.

Ennio De Gregorio, amministratore delegato di GSK Vaccines, ha ricordato che nel centro di eccellenza di Siena sono già stati scoperti tre vaccini per la meningite e ha aggiunto:

per GSK i vaccini rappresentano una parte significativa non solo dei prodotti licenziati, ma anche dei prodotti in sviluppo e abbiamo un impegno fortissimo sia sulla prevenzione di infezioni virali che sulla prevenzione di infezioni batteriche. In questo momento c’è un vaccino in sviluppo molto importante per migliorare l’efficacia dell’immunizzazione contro lo pneumococco. Ma sono molti altri gli studi incorso, ad esempio è stato appena approvato un vaccino per il virus respiratorio sinciziale, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”

L’altra grande emergenza della salute globale è l’antibiotico-resistenza. “GSK – ha spiegato De Gregorio – sta cercando di sviluppare nuovi antibiotici ma anche sviluppando nuovi vaccini che possono prevenire queste infezioni e su questo l’Italia è un centro d’eccellenza.”

Waterhouse ha poi aggiunto: “sappiamo che lo sviluppo di un vaccino è solo l’inizio: per portarlo con successo alle persone che ne hanno più bisogno, è fondamentale sfruttare il potere della partnership. Infatti, grazie alle tecnologie di GSK, la company di biotecnologia Biological E ha sviluppato e prodotto un vaccino coniugato contro il tifo, ora distribuito in diversi paesi idonei che, grazie a Gavi – Global Alliance for Vaccines Immunisation – fanno parte dei programmi di immunizzazione di routine per i bambini più piccoli. Questa tecnologia vaccinale innovativa, scoperta in Italia, ha già raggiunto milioni di bambini ad alto rischio di tifo.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.