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Sepsi, un farmaco biologico apre nuove prospettive terapeutiche

Sono stati presentati a Milano i risultati dello studio clinico di fase 2a RACERS, che ha testato su pazienti con sepsi a rischio di sviluppare un danno renale un farmaco biologico originariamente progettato per ridurre l’infiammazione dell’endotelio, che potrebbe essere il primo principio attivo utilizzabile in una condizione a rischio, con un alto tasso di mortalità.

Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Bari e Direttore della UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’AOU Policlinico di Bari è il Principal investigator dello Studio RACERS, che ha valutato la molecola su pazienti con sepsi a rischio di danno renale. Gesualdo spiega perché il farmaco potrebbe aprire una nuova era nel trattamento di questa grave condizione.

Laura Calabresi, ordinario di Farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, chiarisce il meccanismo d’azione del farmaco e ricostruisce la genesi di questa scoperta che ha origine dagli studi sul ruolo delle HDL nell’infiammazione.


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Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.