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Dieta cervello

Trigliceridi e rischio di demenza, qual è la correlazione negli anziani?

Secondo una recente ricerca australiana, pubblicata sulla rivista Neurology, in soggetti anziani con livelli di trigliceridi che rientrano o superano di poco i valori normali, i soggetti con livelli più alti hanno un rischio di sviluppare demenza inferiore rispetto a chi ha i trigliceridi più bassi. Va precisato che il dato si riferisce a persone che non hanno malattie cardiovascolari o un’ipertrigliceridemia severa.

Lo studio ha confrontato i livelli di trigliceridi con l’incidenza della demenza nel corso di sei anni

L’analisi ha incluso oltre 18.000 partecipanti, con età media di 75 anni e livelli mediani di trigliceridi pari a 106 mg/dL, già reclutati per ASPirin in Reducing Events in the Elderly (ASPREE), uno studio randomizzato che valutava l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi in anziani che, al momento del reclutamento, non presentassero storia di demenza o di malattia cardiovascolare.

I ricercatori hanno ripetuto l’analisi principale in un sottogruppo di quasi 14.000 soggetti, per i quali era disponibile il dato relativo alla proteina APOE4, e in una coorte esterna di soggetti, provenienti dall’archivio della UK Biobank, composta da 68.200 partecipanti con età media di 67 anni e livello di trigliceridi mediano pari a 139 mg/dL, seguiti per 12,5 anni.

Il principale obiettivo dell’analisi era quantificare l’incidenza della demenza nel corso di sei anni.

Dall’analisi dei dati è risultato che, rispetto a chi aveva trigliceridi al di sotto di 62 mg/dL, i soggetti con livelli compresi tra 63 e 106 mg/dL avevano un rischio di demenza inferiore del 15%, quelli con trigliceridi tra 107 e 186 mg/dL un rischio più basso del 24% e quelli con trigliceridi superiori a 187 mg/dL un rischio più basso del 36%. L’associazione inversa tra trigliceridi e rischio di demenza è risultata indipendente dai potenziali confounders, come età, sesso, etnia, fumo, alcool, grado di educazione, storia familiare di demenza, diabete, ipertensione e uso di statine. Gli autori concludono che :

Gli adulti anziani con livelli di trigliceridi più elevati nell’intervallo da normale a normale-alto avevano un rischio di demenza inferiore e un declino cognitivo più lento nel tempo rispetto agli individui con livelli di trigliceridi più bassi.”

I trigliceridi rappresentano una fonte di energia per l’attività cerebrale

Lo studio non permette tuttavia di stabilire un nesso causale tra livelli di trigliceridi nel sangue e rischio di demenza, e neanche di escludere la casualità inversa; i risultati inoltre non possono essere generalizzati alla popolazione generale, in quanto si riferiscono a soggetti non affetti da ipertrigliceridemia severa e da malattia cardiovascolare.

Secondo gli Autori, i livelli di trigliceridi – che rappresentano una fonte di energia per l’attività cerebrale – potrebbero essere utili come fattore predittivo del rischio di demenza e del declino cognitivo nella popolazione più anziana; livelli più elevati potrebbero riflettere uno stato di salute complessivamente migliore e/o comportamenti legati allo stile di vita che hanno un effetto protettivo nei confronti della demenza.

Redazione

articolo a cura della redazione