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Anziani e salute del cuore, un report per affrontare le disuguaglianze

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Le patologie cardiache strutturali (SHD) sono malattie cronico-degenerative, caratterizzate da alterazioni della struttura del cuore (ad esempio stenosi aortica,  rigurgito mitralico e tricuspidale), e sono strettamente correlate all’avanzare dell’età (vedi riquadro).

Considerando l’attuale tendenza demografica si prevede un aumento esponenziale di queste malattie, nel 2040, in Europa, potrebbero essere oltre 20 milioni gli anziani interessati e di questi 2,5 milioni saranno italiani.

Cosa sono le cardiopatie strutturali?
HD (structural heart disease) è un termine relativamente recente usato per descrivere alcune anomalie strutturali del cuore, che ne possono compromettere le funzioni. L’SHD può colpire diverse strutture cardiache, come le valvole, le pareti, gli atri, i ventricoli e i vasi sanguigni. La patologia può essere congenita e presentarsi già nei primi anni di vita, ma sono più comuni le forme degenerative, che colpiscono soprattutto gli anziani. In un’ampia percentuale di casi si tratta di malattie delle valvole cardiache (VHD).
Le valvulopatie comprendono una serie di malattie che includono patologie della valvola mitrale e della valvola aortica. Le SHD in forma lieve possono non dare alcun disturbo per anni, ma se la condizione diventa grave, la mortalità aumenta drammaticamente. Se non diagnosticata e non trattata una SHD può diventare sempre più debilitante e pericolosa per la vita. La condizione è anche associata a un peggioramento delle condizioni fisiche e della salute in generale, oltre che del benessere psicologico e sociale.
Diagnosi precoce e trattamento tempestivo sono quindi essenziali nelle SHD. La diagnosi precoce può derivare anche dalla valutazione corretta dei fattori di rischio e da un monitoraggio più accurato dei soggetti ad alto rischio.
fonte: ILC,2024, mod.

L’International Longevity Centre (ILC), gruppo di esperti del Regno Unito che si occupa dell’impatto della longevità sulla società, con il supporto di Edwards Lifesciences, ha pubblicato un report (Holding us back) sulla disparità di accesso a diagnosi e trattamento degli anziani con SHD.

Segni e sintomi di SHD

  • Fatigue
  • Difficoltà nell’esercizio fisico
  • Palpitazioni
  • Dolore toracico
  • Affanno
  • Svenimenti

La sottovalutazione dei problemi cardiaci nelle donne e le barriere socio-economiche di accesso alle cure

Il report è stato realizzato sulla base dei dati sanitari di diversi paesi con l’apporto di 13 esperti internazionali responsabili di strutture mediche e sanitarie. Dall’indagine emerge un quadro di profonde disuguaglianze, per cui l’età, il sesso, l’etnia e il paese di residenza influiscono sulla possibilità di diagnosi precoce e trattamento appropriato di queste patologie.

In particolare, il report mostra che le donne sono sottoposte meno regolarmente ad auscultazione da parte del medico di famiglia rispetto agli uomini (24,2% di donne contro 31,3% di uomini), tra le persone più svantaggiate da un punto di vista socioeconomico le cardiopatie valvolari hanno il doppio di probabilità di non essere diagnosticate e l’insufficienza mitralica è quasi cinque volte più frequente nei Paesi a medio reddito rispetto a quelli ad alto reddito.

Huon Gray, cardiologo, già direttore della National Clinical for Heart Disease del servizio sanitario inglese (NHS), ha commentato:

una delle basi fondamentali di un buon sistema sanitario è che gli individui abbiano uguale accesso alle cure”.

Mentre Angela Lowenstern, cardiologa interventista presso la Vanderbilt University, USA, ha ricordato:

I sintomi delle donne possono essere molto più sottili e non sempre sono presi sul serio.”

Patologie facilmente trattabili si aggravano se non diagnosticate e trattate

La maggior parte dei casi di SHD, ricordano gli autori del report, può essere facilmente trattata, ma l’assenza o ritardo nella diagnosi, l’accesso non uniforme alle cure e la disparità di trattamento tra i cittadini portano a peggioramento della qualità di vita e ad un aumento del tasso di mortalità.

Arunima Himawan, senior health research lead, dell’ ILC e membro della SHD coalition steering committee dell’UE, ha aggiunto

abbiamo gli strumenti per trattare le cardiopatie strutturali. Ma se non le individuiamo in fase iniziale, sono inutili. Troppi anziani, soprattutto nelle comunità più svantaggiate, muoiono e hanno una bassa qualità di vita a causa delle SHD. La popolazione anziana è in crescita e diventa sempre più eterogenea, è necessario che i politici pensino in modo più strategico a come garantire a tutti, e non solo a pochi privilegiati, di beneficiare di una vita non solo più lunga ma anche più sana. Abbiamo l’opportunità di ridurre in modo significativo – e persino di eliminare – il carico strutturale delle malattie cardiache, ma affrontare le disuguaglianze deve essere al centro delle soluzioni politiche. Le condizioni in cui le persone nascono, crescono, lavorano, vivono e invecchiano non dovrebbero influire sulla loro possibilità di ricevere cure».

Va ricordato che ritardi nella diagnosi o mancanza di trattamenti adeguati incidono negativamente anche sulla spesa sanitaria: solo in Italia ogni anno viene sostenuta una spesa superiore agli 800 milioni di euro in questo settore.

Le raccomandazioni

All’interno del report Holding us back sono presenti una serie di raccomandazioni rivolte all’OMS, all’UE, ai governi nazionali, ai sistemi sanitari e agli organismi di sanità pubblica:

  • L’OMS dovrebbe incoraggiare tutti i Paesi ad aggiornare o sviluppare le proprie strategie di prevenzione cardiovascolare per includere specificamente le malattie cardiache strutturali, così da aumentare la consapevolezza della malattia e ridurre le disuguaglianze nelle diagnosi.
  • L’UE dovrebbe sviluppare un piano per la salute cardiovascolare, sull’esempio del piano per il cancro dell’UE, che includa un obiettivo a livello europeo per la diagnosi precoce delle malattie cardiache strutturali.
  • Tutti i Paesi dovrebbero attivare programmi di screening per le malattie cardiache strutturali, che dovrebbero includere l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze attraverso una diagnosi più precoce.
Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.