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deperssione anziano

Demenza, perché è importante valutare anche lo stato di salute del fegato

  • Alessandro Visca
  • Medicina

Uno studio americano su un’ampia coorte nazionale di anziani con demenza ha trovato, in oltre il 5% dei casi, una cirrosi epatica non diagnosticata e in più del 10% dei casi un alto grado di fibrosi epatica. Poiché il declino cognitivo legato all’encefalopatia epatica è trattabile e reversibile, lo studio suggerisce l’opportunità di una verifica dello stato di salute del fegato nei pazienti con declino cognitivo.

Lo studio sui veterani con demenza, più del 10% aveva una fibrosi epatica avanzata

I ricercatori del Dipartimento di Medicina della Virginia Commonwealth University di Richmond (USA) hanno analizzato i dati clinici di 177mila veterani delle forze armate (U.S. Veterans) con una diagnosi di demenza, ma senza diagnosi di cirrosi, tra il 2009 e il 2019. La maggior parte dei partecipanti erano uomini (97%) l’età media era di 78 anni.

I ricercatori hanno utilizzato uno specifico score (FIB-4) che comprende l’età della persona e tre biomarker (aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi e conta piastrinica) per valutare il rischio (basso, medio, alto) di fibrosi del fegato, che può poi portare alla cirrosi epatica.

L’analisi dei dati ha portato alla scoperta che il 5,3% (n = 9373) dei veterani aveva un punteggio FIB-4 >3,25, che è indicativo di cirrosi, mentre il 10,3% (n = 18.390) aveva un punteggio FIB-4 >2,67, che indica una fibrosi avanzata.

La sovrapposizione tra demenza ed encefalopatia epatica

Jasmohan S. Bajaj, del Richmond VA Medical Center, primo autore dello studio, ha sottolineato come ci sia una sovrapposizione tra i sintomi dell’encefalopatia epatica e quelli della demenza:

[l’encefalopatia epatica]  può causare sintomi subclinici oppure evidenti come rallentamento mentale, tremori, confusione e persino coma. Ciò è dovuto in parte all’incapacità del fegato di eliminare le tossine derivate dall’intestino e anche all’infiammazione che alla fine si traduce in una disfunzione cerebrale.”

Un fattore potenzialmente curabile della demenza

“Questo legame inaspettato tra demenza e salute del fegato – ha aggiunto Bajaj – sottolinea l’importanza dello screening dei pazienti per individuare fattori potenzialmente curabili che possono contribuire al declino cognitivo. Se il 10% ha la cirrosi e anche solo la metà di questi pazienti ha una componente di encefalopatia epatica curabile, si tratta comunque di un ampio gruppo di pazienti che potrebbero migliorare in parte la loro acutezza mentale, con una terapia accessibile.” E ha concluso:

abbiamo in programma di provare a replicare questo tipo di indagine in una popolazione diversa e di provare a individuare biomarcatori per diagnosticare se il soggetto con disfunzione mentale ha una demenza, problemi legati alla cirrosi epatica o entrambi.”

Quattro buoni motivi per fare test epatici ad anziani con demenza

In conclusione Bajaj elenca quattro ragioni per prendere in considerazione test epatici in anziani con demenza.

in primo luogo, i pazienti più anziani con cirrosi già diagnosticata hanno maggiori probabilità di sviluppare uno stato simile alla demenza. In secondo luogo, la disfunzione cerebrale dovuta alla demenza e quella correlata alla cirrosi spesso si sovrappongono e agiscono in sinergia per peggiorare la qualità della vita dei pazienti affetti. Terzo: i cambiamenti dell’asse intestino-cervello nelle persone di età superiore ai 65 anni determinano cambiamenti microbici indipendentemente dalla cirrosi. E quarto abbiamo scoperto che un paio di pazienti del nostro studio, affetti da demenza, avevano in realtà un’encefalopatia epatica. Il trattamento dell’encefalopatia epatica ha migliorato la loro funzione mentale”.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.