Dermatologia, gli alimenti da evitare nelle patologie cutanee più comuni
Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per le possibili associazioni tra alimentazione e malattie della pelle. Questo filone di ricerca ha portato ad individuare il consumo di determinati alimenti come fattore di rischio o elemento scatenante di alcune comuni patologie cutanee come acne, psoriasi, dermatite atopica, rosacea.
In occasione dell’ultima edizione di ODAC Dermatology, Aesthetic & Surgical Conference, che si è svolta a Orlando negli Stati Unìti, Vivien Shi, docente di dermatologia presso l’Università dell’Arkansas ha fatto il punto sulle evidenze disponibili in questo ambito.
Acne
“È noto – ha detto la professoressa Shi – che l’azione di zuccheri e latticini, presenti in grande quantità nell’alimentazione occidentale (Western Diet) è da considerarsi nociva per la pelle acneica”.
Il possibile collegamento tra l’acne e alcuni alimenti ad alto indice glicemico (come carni rosse, latticini, carboidrati ) passa attraverso la produzione di leucina, un amminoacido essenziale utilizzato nella sintesi delle proteine. Leucina e zucchero stimolano la produzione di insulina e di ormoni androgeni, che, a livello cutaneo, possono determinare sebogenesi, lipogenesi e cheratinizzazione, scatenando l’infiammazione dei follicoli e favorendo la proliferazione del batterio cutibacterium acnes collegato all’acne.
Inoltre la professoressa Shi ha ricordato che per chi ha problemi di acne il latte intero è da preferire al latte scremato, perché togliendo i grassi, aumenta la quota di proteine del siero di latte, che sono più dannose per la pelle.
Psoriasi
La professoressa Shi ha ricordato un’ampia revisione sistematica di 55 studi, riguardante l’associazione tra alimentazione e psoriasi, che ha individuato l’obesità come fattore esacerbante per la psoriasi; ai pazienti viene pertanto consigliata una alimentazione ipocalorica. Altre ricerche suggeriscono come il consumo di alcol sia legato a una psoriasi più grave, e possa interferire con la risposta ai trattamenti. Inoltre, poiché nei soggetti psoriasici è frequente la carenza di vitamina D, una sua integrazione, così come una dieta senza glutine, possono essere di aiuto per alcuni sottogruppi di pazienti.
In definitiva, ha concluso la professoressa Shi, secondo le recenti linee guida pubblicate dall’americana National Psoriasis Foundation, non esiste una dieta in grado di curare la malattia, ma un’alimentazione sana può diminuire la gravità dei sintomi, e giocare un ruolo positivo nell’abbassamento della probabilità di sviluppare comorbidità. In generale, il modello alimentare basato sulla dieta mediterranea è stato collegato a livelli di gravità inferiore di psoriasi; le scelte alimentari più salutari, in questo senso, includono frutta, ortaggi, cereali integrali, latticini senza grassi o a basso contenuto di grassi, carni magre, pollame, legumi, uova e noci.
Dermatite atopica
“Anche la dermatite atopica è una delle tipiche patologie cutanee che possono essere influenzate dalla dieta” ha detto Shi, che ha citato studi pubblicati negli anni passati che mostrano come i simbiotici, prodotti derivanti dall’unione di probiotici e prebiotici, possano coadiuvare il trattamento della dermatite atopica negli adulti, e nei bambini al di sopra di un anno.
I simbiotici sembrano inoltre essere associati a maggiori benefici rispetto ai probiotici nel trattare la condizione, anche se non esistono studi di confronto diretto. Non esistono tuttavia raccomandazioni ufficiali dell’American Academy of Dermatology, ha precisato Shi, sull’integrazione con prebiotici o probiotici nella dermatite atopica.
Rosacea
L’alimentazione esercita un impatto non trascurabile anche sulla rosacea, una manifestazione cutanea di origine sconosciuta, favorita dall’esposizione solare e dal consumo di alcol, cioccolato, cibi speziati e caffeina. Questi alimenti possono causare una risposta infiammatoria nei soggetti affetti da rosacea, con arrossamenti del volto, edema, bruciori.