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Gotta, nuovi dati sul rischio cardiovascolare associato

Un alto livello di acido urico nel sangue, causa della gotta, è un fattore di rischio riconosciuto per l’ipertensione e lo sviluppo di malattie cardiovascolari (CV). Una nuova ricerca, basata sull’esame di una grande mole di dati clinici, ha cercato di quantificare il rischio CV in chi soffre di gotta, prendendo in considerazione ben 12 patologie tra cui aritmie, patologie coronariche, stroke e malattie tromboemboliche. Complessivamente l’analisi mostra per chi ha la gotta il 58% di probabilità in più di avere un problema cardiocircolatorio, rispetto a chi non ha questa patologia.

Lo studio su un database di 22 milioni di persone

Il nuovo studio, pubblicato su The Lancet Rheumatology colpisce innanzitutto per la grande mole dei dati esaminati. I ricercatori dell’Università di Leuven (Belgio) e colleghi inglesi hanno, infatti, utilizzato il UK Clinical Practice Research Datalink, un database riferito alle cure primarie, che raccoglie in forma anonima i dati clinici di 22 milioni di persone.

I ricercatori hanno identificato 152,600 individui con meno di 80 anni e una gotta diagnosticata tra il 2000 e il 2017. Tutti questi soggetti non hanno avuto patologie cardiovascolari nell’anno successivo alla diagnosi di gotta e sono stati messi a confronto con quasi 710.000 controlli (senza gotta), abbinati in base a fattori demografici quali età, sesso e regione geografica. È stata poi verificata l’incidenza di 12 malattie cardiovascolari fino al 2019 e sono stati applicati modelli di rischio per capire le differenze tra i gruppi con o senza gotta. I modelli statistici sono stati poi ulteriormente aggiustati per i fattori di rischio CV noti (ipertensione, sovrappeso, abitudine al fumo, ipecolesterolemia, diabete di tipo 2, malattia renale cronica e storia di ipertensione).

Il rischio CV è superiore nelle donne e nelle fasce d’età più giovani

Nel complesso, i risultati dello studio indicano per i pazienti con gotta il 58% in più di probabilità di sviluppare qualsiasi malattia CV rispetto ai pazienti di confronto senza gotta. Per ognuna delle 12 patologie CV considerate è risultata una maggiore incidenza associata alla gotta. Dopo aggiustamento per i tradizionali fattori di rischio CV, nei pazienti il rischio complessivo è risultato attenuato, ma comunque più elevato del 31% rispetto ai soggetti di confronto.

Per quanto riguarda l’analisi dei sottogruppi, l’associazione tra gotta e rischio CV è più pronunciata nelle donne (rapporto di rischio [HR], 1,88) rispetto agli uomini (HR, 1,49) e  negli individui più giovani. Le persone di età inferiore a 45 anni affette da gotta hanno più del doppio delle probabilità di sviluppare malattie CV rispetto agli individui di età simile senza gotta. Per fare un confronto, gli individui con gotta di età compresa tra 45 e 54 anni  risultano avere l’84% in più di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, e gli individui di età compresa tra 55 e 64 anni il 57% in più rispetto ai controlli corrispondenti.

Secondo Nathalie Conrad, autore senior author dello studio ed epidemiologa cardiovascolare all’Università di Leuven:

questi risultati suggeriscono che il danno d’organo associato alla gotta è probabilmente molto più ampio di quanto si pensi comunemente.”

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.