Malattia renale cronica e diabete, l’esercizio fisico riduce il rischio
Il rischio di sviluppare la malattia renale cronica (MRC) potrebbe essere ridotto aumentando la frequenza settimanale di attività fisica da moderata a vigorosa. Questo secondo i risultati di un lavoro, pubblicato sul British Journal of Sport Medicine, riferito in particolare ai pazienti con diabete di tipo 2, obesi o in sovrappeso.
Il diabete rappresenta la causa principale dello sviluppo di malattia renale cronica, e la concomitante presenza di diabete e MRC comporta un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause di dieci volte, rispetto al solo diabete.
Il ruolo positivo dell’attività fisica nel migliorare la funzionalità renale nel breve termine, è noto; non è invece chiaro se gli stessi benefici possano essere mantenuti a lungo termine e se si possano considerare cumulativi oppure dipendenti dalla durata dell’esercizio.
Al fine di chiarire questi aspetti, i ricercatori hanno analizzato un sottogruppo di pazienti, originariamente arruolati dallo studio multicentrico randomizzato US Look AHEAD. Il trial aveva l’obiettivo di confrontare gli esiti -in termini di salute cardiovascolare- di un intervento sullo stile di vita in oltre 5mila pazienti con diabete tipo 2, obesi o sovrappeso. L’analisi secondaria è stata ristretta a 1.746 partecipanti, con età media di 58 anni e per il 59% donne.
La presenza di MRC è stata definita con eGFR (tasso di filtrazione glomerulare stimato) inferiore a 60 mL/min/1.73m2.
I livelli di attività fisica praticata sono stati misurati all’inizio dello studio, e successivamente a uno, quattro e otto anni, utilizzando uno strumento in grado di valutarne l’impatto potenziale sulla progressione della malattia renale cronica. Il monitoraggio dei pazienti si è protratto per 12 anni, durante i quali un soggetto su tre ha sviluppato MRC.
Aumentando la frequenza di esercizio fisico si abbassa il rischio di MRC
L’analisi ha messo in evidenza un’associazione lineare inversa tra durata complessiva (minuti alla settimana) dell’esercizio fisico e rischio di MRC.
In particolare, al basale i ricercatori hanno rilevato una quantità settimanale totale media di attività fisica pari a 329 minuti, per la maggior parte dovuta a sessioni di lavoro della durata inferiore a 10 minuti. Nel corso dello studio, i pazienti che hanno aumentato la propria attività settimanale da 329 a 469 minuti, hanno mostrato di avere meno probabilità di sviluppare MRC rispetto a quelli che si sono mantenuti al di sotto dei 220 minuti. Questo a prescindere dalla durata dell’allenamento (inferiore o superiore ai 10 minuti).
Nel complesso, una media settimanale cumulativa di attività fisica più elevata è risultata associata a una riduzione del rischio di MRC pari al 9% ogni 100 minuti; nel caso di sessioni della durata superiore ai 10 minuti, la riduzione del rischio è risultata del 19%. Inoltre aumentare la quantità settimanale di esercizio fisico di almeno un’ora, ha comportato -nel corso dei primi quattro anni dello studio- una riduzione del rischio di MRC del 33%.
Aumentare l’esercizio fisico di un’ora alla settimana per ridurre il rischio di MRC
Quello che lo studio mette in luce, sottolineano i ricercatori, è che i risultati sono coerenti con le evidenze attuali rispetto alla pratica di attività fisica regolare che, grazie ai suoi effetti antinfiammatori diretti, può promuovere il controllo glicemico e migliorare la sensibilità all’insulina, la pressione arteriosa, il profilo lipidico e altri fattori di rischio metabolici e cardiovascolari; tutti parametri coinvolti nella funzionalità renale.
Inoltre l’associazione tra la quantità di attività fisica praticata e la progressione alla malattia cronica renale è risultata pressoché lineare, priva di un chiaro valore-soglia o di un plateau, e questo suggerisce che i soggetti diabetici dovrebbero essere incoraggiati a impegnarsi in un esercizio fisico dell’intensità massima che possa essere da loro tollerata, al fine di massimizzarne i benefici.
Ai soggetti diabetici adulti sovrappeso od obesi potrebbe essere raccomandato di praticare solo un’ora di attività moderata/intensa ogni giorno, sotto forma di una passeggiata veloce, cyclette, jogging o nuoto, per raggiungere il totale di 469 minuti ogni settimana, e vedere così diminuito il proprio rischio di sviluppare la malattia renale cronica.