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calcoli reni

Malattia renale cronica, pubblicate le linee guida KDIGO aggiornate

Sono state recentemente diffuse le nuove linee guida per la malattia renale cronica (MRC) di KDIGO (Kidney Disease: Improving Global Outcomes), organizzazione che opera per lo sviluppo e la messa in atto di linee guida in ambito nefrologico per la pratica clinica basate sulle evidenze. Le indicazioni per la diagnosi e il trattamento della MRC, hanno l’obiettivo di ridurre la mortalità e di ritardare la progressione della malattia renale cronica e della malattia cardiovascolare.

Il documento, Clinical Practice Guideline for the Evaluation and Management of Chronic Kidney Disease, evidenzia come il cambiamento dello stile di vita si possa considerare l’opzione di trattamento con il miglior rapporto costo-efficacia, in grado di ritardare la progressione di malattia, e si focalizza su tre pilastri fondamentali quali alimentazione, attività fisica e controllo degli integratori assunti.

Viene in primo luogo raccomandato di indirizzare i pazienti allo specialista nefrologo (o ai centri di riferimento) in presenza di un tasso stimato di filtrazione glomerulare (eGFR) <30 mL/min/1.73m2; ritardare la presa in carico da parte di un team specialistico è stato, infatti, associato a un aumento della progressione della malattia renale e della necessità di ricorrere a trapianto.

L’attività fisica previene la progressione della malattia renale cronica

Per quanto riguarda l’attività fisica si raccomanda la pratica di almeno 150 minuti di esercizio di tipo moderato-vigoroso ogni settimana, personalizzata in base alle caratteristiche individuali in termini abilità, fragilità, comorbidità e risorse; nel caso di pazienti obesi, ipertesi o diabetici l’attività fisica può prevenire la progressione della malattia renale cronica.

Rispetto alla edizione del 2012, viene eliminata l’indicazione di mantenere l’indice di massa corporea (BMI) in un range compreso tra 20 e 25; la ricerca ha infatti mostrato che pazienti over 65 con un BMI indicante un sovrappeso hanno tassi di mortalità inferiori a quelli con un BMI inferiore a 25. Il calo ponderale viene quindi raccomandato solo per i pazienti obesi (BMI>30).

Una dieta ricca di vegetali è altamente raccomandata

Si conferma la raccomandazione di limitare l’assunzione di cibi ultra processati, in quanto sono spesso ricchi di sodio, zucchero, potassio biodisponibile e potrebbero promuovere l’iperuricemia; una misura particolarmente benefica per i pazienti con malattia renale e comorbidità quali diabete, ipertensione, scompenso cardiaco, malattie epatica, gotta.

Uno degli aspetti maggiormente enfatizzati riguarda la necessità di aumentare la quota di vegetali assunta con la dieta, un tema spesso dibattuto in ambito nefrologico in quanto alimenti come noci, legumi, frutta e vegetali possono essere ricchi in potassio e/o fosforo.

Sebbene venga ribadito che i pazienti affetti, oppure a rischio, di ipercalcemia debbano limitare l’apporto di cibi ricchi di potassio, la ricerca ha mostrato una correlazione tra dieta con frutta, ortaggi e legumi a elevato contenuto di potassio e rallentamento della progressione di malattia renale cronica.

Importante il monitoraggio di integratori e fitoterapici

Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla nefrotossicità di integratori, in particolare di origine fitoterapica. In questo senso le linee guida incoraggiano l’inclusione nel team di cura della poco considerata figura del farmacista -che possiede la formazione necessaria per l’impiego di rimedi a base di erbe- nella gestione di regimi terapeutici complessi, dove integratori e supplementi fitoterapici possono interagire con le terapie farmacologiche in corso.

Tutti gli operatori sanitari dovrebbero, in linea generale, occuparsi sempre di tutto quello che i pazienti stanno assumendo oltre ai farmaci, e inoltre fornire le adeguate e corrette informazioni per una completa educazione del paziente rispetto ai potenziali pericoli a questo associati.

Redazione

articolo a cura della redazione