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Sindrome metabolica, la carenza di magnesio può essere un fattore di rischio?

La sindrome metabolica, caratterizzata da eccesso di tessuto adiposo addominale, ipertensione arteriosa, dislipidemia e alterata glicemia plasmatica a digiuno o insulino-resistenza, è una condizione che aumenta il rischio di sviluppare diabete e malattie cardiache.

La sindrome ha un’incidenza crescente dopo i cinquant’anni e una migliore conoscenza dei fattori di rischio potrebbe aumentare le possibilità di prevenirla. Uno studio da poco pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha preso in considerazione il possibile legame tra sindrome metabolica e carenza di magnesio.

La carenza cronica di magnesio sembra, infatti, avere un ruolo nella patogenesi di disturbi metabolici tra cui sovrappeso, obesità, insulino-resistenza, diabete di tipo 2, ipertensione, dislipidemia.

La ricerca ha valutato il riassorbimento renale del magnesio e il rischio di sviluppare la sindrome metabolica

La ricerca si basa sull’esame di dati di oltre 15mila adulti statunitensi, con età media di 47 anni, partecipanti allo studio NHANES (National Health and the Nutrition Examination Survey) tra il 2003 e il 2018.

La carenza di magnesio è stata individuata per mezzo del punteggio MDS, magnesium depletion score, sviluppato come strumento predittivo dello stato di carenza in base ai fattori patofisiologici che influenzano la capacità di riassorbimento renale del magnesio.

L’indicatore riassume le informazioni relative a uso di diuretici, uso di inibitori di pompa protonica, funzionalità renale (stimata attraverso il tasso di filtrazione glomerulare) ed elevato uso di alcool, e ha permesso di suddividere la popolazione studiata in sei categorie caratterizzate da crescente carenza di magnesio.

L’analisi statistica ha messo in evidenza come a ogni aumento di MDS pari a una unità, corrisponda un aumento del rischio di sviluppare sindrome metabolica del 30% (OR: 1,31; IC al 95%: 1,17-1,45). L’associazione positiva non dipende da fattori confondenti riguardanti età, genere, etnia.

Sebbene non sia possibile stabilire una relazione di causalità, lo studio suggerisce che la perdita di magnesio per via urinaria, quantificata da MDS, potrebbe essere un fattore di rischio indipendente per la sindrome metabolica negli adulti, a prescindere da fattori comportamentali e sociodemografici. Ottimizzare lo stato nutrizionale, attraverso modifiche della dieta dirette ad aumentare l’introito di magnesio o supplementazioni del minerale, potrebbe potenzialmente conferire benefici ai pazienti con sindrome metabolica.

Redazione

articolo a cura della redazione