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Infortuni sul lavoro, meno frequenti se il clima lavorativo è sano

La messa a punto di strategie efficaci per la prevenzione di infortuni sul lavoro è un problema rilevante con risvolti sanitari, oltre che economici e sociali. In particolare in Italia, dove, secondo i più recenti dati dell’Inail le morti sul lavoro sono state 369 nei primi cinque mesi di quest’anno, con un incremento del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Una ricerca australiana suggerisce di dedicare una maggiore attenzione a un aspetto all’apparenza non direttamente collegato alla prevenzione degli infortuni, quello della qualità della vita lavorativa, sotto il profilo psicologico e sociale.

Secondo i ricercatori del Psychosocial Safety Climate Global Observatory dell’università dell’Australia del sud, investire su un ambiente lavorativo sano permetterebbe alle aziende di risparmiare risorse, considerando che in Australia il costo annuale per infortuni o malattie professionali si aggira sui 30 miliardi di dollari, pari al prodotto annuale del settore agricolo australiano.

Lo studio è pubblicato su Safety Science e rivela che le aziende che offrono ai propri dipendenti un ambiente con buone relazioni di supporto con i responsabili dei reparti produttivi, una corretta valutazione delle abilità individuali, autonomia nel lavoro, e che quindi tendono a minimizzare lo stress lavorativo, segnalano molti meno giorni persi per richieste di risarcimento da parte dei lavoratori.

L’indicatore per definire il clima di lavoro all’interno di un’organizzazione

La ricerca muove dall’idea che trovare un’associazione tra fattori organizzativi e tempo di lavoro perso in seguito a malattie e infortuni potrebbe spostare il focus relativo alle strategie di gestione del danno dall’individuo all’organizzazione.

L’indicatore PSC (Psychosocial Safety Climate) definisce il clima lavorativo all’interno di un’organizzazione in base al suo impatto sulla salute psicologica dei lavoratori e potrebbe avere un valore predittivo del rischio di infortunio e assenze dal lavoro.

A questo scopo i ricercatori hanno comparato le condizioni di lavoro di 100 aziende australiane con le richieste di risarcimento di 12.000 lavoratori infortunati, identificando la causa alla base delle assenze dal lavoro per una malattia o un infortunio.

Nelle organizzazioni caratterizzate da PSC molto basso, i giorni di lavoro perduti erano superiori del 160% rispetto a quelle con PSC elevato (168 vs 77 giorni); analogamente, la spesa per malattia o infortunio era del 104% superiore.

Secondo i ricercatori, i risultati mostrano che un clima psicosociale sicuro e sano nei luoghi di lavoro è essenziale per le aziende che vogliano ridurre la perdita di tempo-lavoro e i costi relativi a malattie e infortuni. Pertanto, il PSC appare un indicatore chiave per le organizzazioni, con un effetto mediato da variabili quali abilità, soddisfazione sul lavoro e compenso, essenziale per migliorare la sicurezza e per i tempi di ripresa del lavoro.

Favorire un’organizzazione del lavoro orientata a ottenere un buon livello di PSC sarebbe quindi di aiuto per la riduzione degli infortuni e dei conseguenti costi umani, sanitari, economici e sociali.

 

Redazione

articolo a cura della redazione