L’olio di krill è ottenuto da piccoli crostacei marini che popolano le acque fredde e polari ed è una fonte di acidi grassi polinsaturi, in particolare omega 3 tanto che, sebbene non vi siano prove certe di efficacia, la sua assunzione viene in alcuni casi proposta per combattere diverse patologie, soprattutto in ambito cardiovascolare.
Alcune evidenze preliminari hanno inoltre suggerito un potenziale effetto dell’integrazione con olio di krill anche in ambito osteoarticolare, in particolare nell’alleviare il dolore muscolo-scheletrico. In uno studio randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, recentemente pubblicato su JAMA, è stata valutata l’efficacia dell’integrazione di olio di krill sul dolore in persone affette da gonartrosi con versamento articolare.
Lo studio su pazienti con osteoartrosi clinica del ginocchio
I partecipanti con osteoartrosi clinica del ginocchio, dolore significativo ed effusione sinoviale alla risonanza magnetica sono stati randomizzati a 2 g/d di olio di krill (N= 130) o a placebo corrispondente (N= 132) per 24 settimane. L’esito primario era il cambiamento del dolore valutato mediante scala analogica visiva (range: 0-100; 0 indica il minimo dolore; minimo miglioramento clinicamente importante = 15) per 24 settimane.
Complessivamente, sono stati valutati 262 partecipanti, con età media di 61,6 anni per il 53% di sesso femminile, di cui 222, hanno completato lo studio. Dall’analisi dei dati è emerso che l’olio di krill non ha migliorato il dolore rispetto al placebo: la variazione media del punteggio VAS è stata di -19,9 per l’olio di krill e di -20,2 per il placebo; con una differenza media tra i gruppi di -0,3; (IC al 95%: da -6,9 a 6,4) per 24 settimane.
Uno o più eventi avversi sono stati riportati dal 51% dei pazienti del gruppo olio di krill e dal 54% del gruppo placebo. Gli eventi avversi più comuni sono stati disturbi muscolo-scheletrici e del tessuto connettivo, che si sono verificati 32 volte nel gruppo dell’olio di krill e 42 volte nel gruppo del placebo, tra cui dolore al ginocchio (N= 10 con l’olio di krill; N= 9 con il placebo), dolore agli arti inferiori (N= 1 con l’olio di krill; N= 5 con il placebo) e dolore al fianco (N= 3 con l’olio di krill; N= 2 con il placebo).
Secondo le conclusioni degli autori, dunque, tra le persone affette da gonartrosi con effusione-sinoviale alla risonanza magnetica, l’integrazione quotidiana con olio di krill non ha avuto effetti migliorativi sul dolore al ginocchio e di fatto questi risultati non ne supportano il consumo come trattamento antalgico in questa popolazione.