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Calcoli renali ricorrenti, il ruolo di calcio e potassio

Un basso apporto dietetico di calcio e potassio è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di calcoli renali sintomatici e per le recidive. Lo affermano le conclusioni di uno studio firmato da ricercatori della Mayo Clinic di Rochester (Usa), che hanno esaminato le abitudini alimentari di persone con un precedente di calcolosi renale, confrontandole con quelle di controlli sani e di soggetti con calcoli ricorrenti.

Nel lavoro, pubblicato su Mayo Clinic Proceedings, i ricercatori ricordano che il 30% delle persone che hanno avuto un episodio sintomatico di calcoli renali va incontro a recidive. Dal punto di vista nutrizionale vengono considerati fattori di rischio per la formazione di calcoli renali, uno scarso apporto di liquidi, una scarsa assunzione di calcio con la dieta, un alto intake di sodio e di proteine di origine animale. Vengono associati a un minor rischio di calcolosi un alto apporto di potassio e di fitati e una bassa assunzione di ossalato.

Lo studio su dieta e rischio di formazione dei calcoli

Per il nuovo studio i ricercatori hanno arruolato 411 pazienti con un precedente episodio di calcolo renali, afferenti alla Mayo Clinic, confrontati con 384 controlli. Ai partecipanti sono stati somministrati questionari sulla frequenza di consumo dei diversi alimenti. I risultati sono stati aggiustati per fattori confondenti, quali apporto di liquidi, apporto energetico e fattori di rischio non dietetici.

È risultato che una minore assunzione di calcio, potassio, caffeina, fitati e liquidi nella dieta erano tutti fattori associati a una maggiore probabilità di avere calcoli renali sintomatici.

Tra i pazienti che avevano avuto una calcolosi renale, 73 hanno manifestato una recidiva sintomatica durante un follow-up medio di 4,1 anni. Dopo aggiustamento per l’indice di massa corporea, l’assunzione di liquidi e le calorie totali, una minore assunzione di calcio nella dieta e  di potassio erano predittivi di recidiva di calcoli renali sintomatici.

Con un ulteriore aggiustamento per i fattori di rischio non alimentari, una minore assunzione di calcio con la dieta è rimasta un predittore di recidiva, mentre una minore assunzione di potassio è rimasta solo un predittore di recidiva tra coloro che non assumevano diuretici tiazidici o integratori di calcio. Andrew Rule, nefrologo della Mayo Clinic e autore senior dello studio ha affermato:

Questi risultati relativi alla dieta possono essere di particolare importanza perché le raccomandazioni per prevenire i calcoli renali si sono basate finora su fattori dietetici associati alla prima incidenza e alla formazione di calcoli non ricorrenti.”

Nelle conclusioni dello studio gli autori affermano che i regimi alimentari che prevedono un’assunzione giornaliera della quantità di calcio raccomandata dalla linee guida americane USDA (circa 1.200 mg) e un alto apporto di potassio possono aiutare a prevenire l’incidenza e la recidiva dei calcoli renali sintomatici.

alessandro visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.