Long Covid, dopo malattia lieve i sintomi tendono a scomparire entro 1 anno
I pazienti guariti da una forma lieve di Covid-19 sono a rischio di sviluppare un numero limitato di sintomi perduranti, la maggior parte dei quali si risolve entro un anno dalla diagnosi. A questa conclusione sono arrivati i ricercatori del KI Research Institute di Kfar Malal, in Israele con uno studio su un’ampia popolazione, pubblicato da poco sul British Medical Journal.
Una ricerca su un quarto della popolazione israeliana
I ricercatori hanno utilizzato un database clinico (Maccabi Healthcare Services) che comprende circa un quarto della popolazione israeliana. Lo studio ha incluso tutti i soggetti che avevano eseguito un test PCR per SARS-CoV-2 (positivo o negativo) tra il 1 marzo 2020 e il 1 ottobre 2021.
Lo studio ha messo a confronto le persone risultate positive al test con quelle risultate negative, valutando il rapporto di probabilità (odds ratio) di manifestazioni patologiche riconducibili al Covid (tra cui difficoltà respiratorie, tosse, dolori articolari, nebbia cerebrale, perdita di capelli e altro), a tre intervalli di distanza: a 30-90 giorni, 30-180 giorni e 180-360 giorni.
L’obiettivo dello studio era valutare le sequele cliniche delle forme lievi di SARS-Cov-2 e le associazioni con età, sesso, vaccinazione e altri fattori. Quindi sono stati esclusi tutti i soggetti che hanno avuto una forma grave della malattia con ricovero ospedaliero. Sono state anche escluse le persone con patologie croniche, come asma e diabete, che avevano i sintomi prima del test per il Covid.
I sintomi più comuni si risolvono al massimo entro un anno
I risultati di questa ricerca dicono che nelle persone che hanno avuto forme lievi di malattia il Long Covid si può manifestare soprattutto, con anosmia e disgeusia, nebbia cerebrale, dispnea, debolezza e palpitazioni sia nelle prime fasi post infezione sia in tempi più lunghi. Ci sono poi altri possibili sintomi come dolore toracico, mialgia, artralgia, tosse e vertigini che si possono manifestare nei primi mesi dopo la malattia, ma non si presentano nei mesi successivi
Nel corso del tempo le differenze di rischio tra i pazienti che avevano avuto il Covid in forma non grave e i controlli diminuivano e i sintomi tendevano a scomparire entro pochi mesi o un anno.
In questo studio i pazienti vaccinati hanno presentato un rischio inferiore di dispnea e un rischio simile per altri esiti rispetto ai pazienti non vaccinati che hanno contratto il Covid.
Peter Openshaw, professore di medicina sperimentale all’Imperial College di Londra, non coinvolto nello studio, ha commentato:
Le grandi delle dimensioni di questo studio permettono di valutare il cambiamento nella prevalenza dei sintomi nel tempo e gli effetti di altri fattori sui sintomi persistenti. I disturbi dell’olfatto in genere si sono risolti dopo circa 9 mesi, ma quando erano presenti difficoltà di concentrazione e memoria questi sintomi tendevano a essere più persistenti
Questi risultati sono stati sostanzialemente gli stessi con la prima forma di Sars-CoV-2 del 2020 e le varianti Alfa e Delta del 2021.
La dottoressa Monica Verduzco-Gutierrez, che dirige un centro di riabilitazione post Covid dell’Università del Texas (Usa) ha detto che lo studio israeliano a suo parere si concentra troppo sui sintomi respiratori e trascura una valutazione della fatica e della disautonomia che costituiscono le sequele più insidiose del Covid. Inoltre Verduzco-Gutierrez fa notare che nello studio una quota non trascurabile di pazienti nella fascia di età tra 41 e 41 e 60 anni aveva ancora sintomi piuttosto significativi dopo 12 mesi.
Secondo Verduzco-Gutierrez:
La nostra comprensione del Long Covid continuerà a migliorare e, con essa, le raccomandazioni disponibili, ma ulteriori progressi richiederanno uno sforzo persistente. Penso che siano necessarie ulteriori ricerche Non possiamo trascrurarle solo perché c’è la maggioranza delle persone migliora rapidamente. E quelli che non lo fanno?