Ora legale, gli esperti del sonno inglesi ne raccomandano l’abolizione
Un recente position Paper a cura della British Sleep Society, in collaborazione con altre organizzazioni che nel Regno Unito si occupano di medicina del sonno in adulti e bambini, richiama l’attenzione sui potenziali danni indotti dall’adozione permanente dell’ora legale, e ne auspica l’abolizione in tutto il paese.
Il lavoro, pubblicato sulla rivista Journal of Sleep Research, contiene le raccomandazioni che gli esperti hanno elaborato in base alle evidenze disponibili riguardo agli effetti che il cambio dell’orario, in primavera e in autunno, avrebbe sul sonno e sulla salute.
L’ora legale è stata introdotta per la prima volta durante la prima guerra mondiale; a partire dal 1972, come avviene anche in Italia, in UK è stato introdotto il sistema attuale di cambio dell’orario due volte l’anno, a fine marzo e a fine ottobre. Una consuetudine ormai consolidata, ma spesso oggetto di dibattito; negli ultimi anche la questione è stata discussa anche dal Parlamento Europeo, senza che sia stato raggiunto un accordo tra i paesi dell’Unione. Permane, oggi, la discussione sulla possibilità di istituire, in modo permanente, l’ora legale oppure di mantenere sempre l’ora solare.
Rischi per il sonno e la salute potenzialmente associati al cambio d’ora
Il paper degli esperti inglesi afferma che il passaggio all’ora legale, in particolare con l’anticipazione dell’orologio di un’ora in primavera, è associabile a un incremento dei disturbi del sonno e a conseguenze sulla salute a breve termine, come la diminuzione della produttività e l’aumento dei rischi per la sicurezza. Sebbene gli effetti a lungo termine dell’ora legale siano ancora oggetto di studio, si ipotizza che potrebbe contribuire all’insorgenza di disturbi del sonno, specialmente durante i cambi di stagione.
I cambiamenti nell’esposizione luminosa possono infatti alterare i ritmi circadiani, che regolano, tra l’altro, i meccanismi del sonno, con conseguenze negative sulla salute fisica e mentale. La luce del mattino, infatti, è essenziale per mantenere la regolarità dell’orologio biologico, in quanto favorisce il risveglio naturalmente. L’aumento dell’esposizione luminosa nelle ore serali sembra, invece, ritardare il sonno, e renderebbe più difficile svegliarsi presto, soprattutto per gli adolescenti e per coloro che hanno orari di lavoro anticipati.
Contrariamente a quanto si ritiene, precisano gli Autori, l’introduzione dell’ora legale non aumenta l’esposizione alla luce solare, ma prolunga il godimento della luce serale a scapito di quella del mattino, nei momenti che precedono l’inizio della giornata lavorativa o scolastica. Questo disallineamento, soprattutto durante i mesi invernali, rischierebbe di ridurre eccessivamente l’esposizione alla luce naturale mattutina. La possibilità di mantenere l’ora legale tutto l’anno sarebbe, quindi, associata a un potenziale pericolo per il sonno e la salute, principalmente per la conseguente mancanza di luce naturale durante le prime ore dei mattini invernali.
Raccomandazioni
Gli esperti sono concordi nell’esprimere un parere negativo rispetto all’adozione permanente dell’ora legale; il ritorno all’ora solare, per tutto l’anno, potrebbe minimizzare i rischi potenziali associati a disturbi del sonno e alterazione dei ritmi circadiani, e migliorare il benessere complessivo. Pertanto la British Sleep Society chiede con forza il ripristino dell’ora solare, durante tutto l’anno. In particolare, viene raccomandato di:
- abolire il cambio d’ora due volte all’anno per prevenire gli effetti avversi su sonno, salute, prestazioni individuali e sicurezza
- contrastare qualsiasi proposta volta a istituire l’ora legale in modo permanente, in quanto creerebbe rischi di salute pubblica e per il benessere, in particolare per i residenti nelle zone svantaggiate.