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Gli infiniti impieghi dell’acido ialuronico

Gli infiniti impieghi dell’acido ialuronico (HA): molecola che ha ben 50 anni di storia alle spalle, ma resta ancora oggi innovativa e particolarmente versatile. Per le sue caratteristiche di biocompatibiltà, biodegradabilità ed elevato profilo di sicurezza si presta a molteplici usi, dal trattamento di ferite gravi come ulcere, piaghe, piede diabetico, alla dermatologia clinica e, per finire, alle enormi potenzialità rigenerative e riempitive in ambito estetico. L’acido ialuronico è stato al centro di un workshop organizzato da Fidia Farmaceutici, in occasione della prima edizione del Congresso Dermocosm Vita Cutis, promosso da Cosmofarma Exhibition 2015 che si è tenuto a Bologna a metà aprile. L’invecchiamento della pelle comporta una progressiva riduzione nel tessuto di acido ialuronico, e se a questo si associano patologie quali per esempio il diabete e l’obesità, sale la probabilità di sviluppare lesioni e ferite difficili a elevato rischio di infezione (piaghe da decubito, ulcere, piede diabetico), che richiedono un trattamento ad hoc. Il 20 per cento delle ulcere resta aperto dopo 2 anni e l’1,8 per cento non risulta guarito dopo 5 anni. Oggi disponiamo però di opzioni terapeutiche risolutive a base di acido ialuronico che agiscono sulle lesioni cutanee croniche poiché stimolano la riparazione e la ristrutturazione cutanea e favoriscono la rimarginazione di lesioni, non solo di quelle superficiali. In particolare, le formule topiche a basso peso molecolare (HA 200 kDa), svolgono un ruolo ulteriore di difesa poiché contribuiscono alla proliferazione della defensina, un antimicotico naturale che permette di aumentare le difese endogene. Se inoltre questa formulazione dell’acido ialuronico viene associata a sulfadiazina argentica, i tempi di guarigione si riducono ulteriormente rispetto al solo utilizzo di quest’ultima.

Pierpaolo Benini
Pierpaolo Benini

Giornalista - Webmaster - Fotografo