
Ansia e depressione nelle giovani donne potrebbero aumentare il rischio CV
Disturbi dell’umore, come ansia e depressione, nelle giovani donne potrebbero favorire lo sviluppo, negli anni successivi, di fattori di rischio cardiovascolare, come ipertensione, ipercolesterolemia e/o diabete. Di conseguenza, per le giovani donne con questi disturbi sarebbe utile uno screening per il rischio cardiaco.
Questa è la convinzione dei ricercatori del Massachusetts General Hospital and Harvard Medical School, negli Stati Uniti, che hanno condotto una ricerca su questo tema, presentata in occasione del convegno annuale dell’American College of Cardiology.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 71.214 individui partecipanti al Mass General Brigham Biobank, un vasto programma di ricerca disegnato per indagare come la genetica, l’ambiente e lo stile di vita influenzino la salute della popolazione.
I partecipanti sono stati seguiti per dieci anni; durante il periodo di follow-up il 38% ha sviluppato ipertensione, ipercolesterolemia e/o diabete. Le donne con una storia di ansia e depressione precedente il periodo di studio, hanno mostrato il 55% in più di probabilità di sviluppare uno o più di questi fattori di rischio, rispetto a quelle che non presentavano questo tipo di disturbi.
Giovanni Civieri, cardiologo presso il Massachusetts General Hospital and Harvard Medical School, commenta:
lo studio suggerisce che se in una giovane donna compaiono ansia o depressione, sarebbe opportuno iniziare un programma di screening per i fattori di rischio cardiovascolari, al fine di ridurre l’incidenza delle malattie cardiache; l’insorgenza di ansia o depressione porta il rischio cardiovascolare assoluto delle donne al pari di quello degli uomini della stessa età”.
L’attivazione delle aree cerebrali stress-related
Per studiare i potenziali drivers sottostanti la relazione tra disturbi dell’umore e rischio CV, i ricercatori hanno esaminato l’attività metabolica delle regioni cerebrali legate allo stress; i risultati indicano che le donne giovani con ansia e depressione mostrano un aumento dell’attività neurale stress-related. Sebbene ansia e depressione siano due condizioni distinte, condividono percorsi neurobiologici comuni, e sono ritenute in grado di influenzare la salute in modo simile.
L’associazione individuata necessita di ulteriori approfondimenti, sottolineano i ricercatori, che precisano come non sia possibile al momento stabilire se terapie specifiche per i disturbi dell’umore, con farmaci antidepressivi o sedute di psicoterapia, possano contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare. Tuttavia, i risultati dello studio sottolineano l’importanza di considerare la possibile associazione tra disturbi dell’umore e rischio cardiovascolare aumentato nelle giovani donne.