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In Piemonte, nuovo modello di assistenza al paziente diabetico

  • Pierpaolo Benini
  • Sanità

diabeteIn Piemonte è stato approvato dalla Giunta regionale un nuovo modello di assistenza al paziente diabetico, che si propone di garantire un percorso di cura continuo e integrato tra medicina specialistica e del territorio. Il nuovo modello è basato sul principio delle reti integrate (Hub&Spoke) e prevede che la complessità della gestione dei problemi quotidiani del malato e della malattia sia trattata il più possibile a livello di prossimità, con l’educazione del paziente – da parte dei team Spoke e con la sorveglianza del Medico di medicina generale – all’autogestione del piano di cura. I casi di maggiore gravità clinica saranno indirizzati agli Hub, intesi come sistemi produttivi ad alta efficienza per l’erogazione di prestazioni che richiedono competenze e tecnologie avanzate con una presa in carico del paziente limitata nel tempo per risolvere il problema.

Obiettivo del nuovo progetto organizzativo che si appresta a partire in Piemonte è quindi realizzare la continuità assistenziale tra strutture e funzioni ospedaliere e territoriali nell’ambito di reti integrate “ospedale-territorio”. “Auspichiamo che questo tipo di modifiche ai modelli organizzativi – da sempre sostenuti dall’Associazione Medici Diabetologi – vengano adottati su tutto il territorio nazionale, poiché hanno la prerogativa di poter contribuire a rendere maggiormente efficace il processo di cura, in quanto fanno emergere una maggiore specificità delle competenze dei professionisti coinvolti, a tutto beneficio del paziente”. Questo il commento di Nicoletta Musacchio, presidente dell’Associazione Medici Diabetologi. Prossimi step per la Regione sono: individuare i compiti operativi dei centri Hub di riferimento per l’espletamento di attività di diabetologia pediatrica e di cura del piede diabetico, identificare le modalità operative di coordinamento della rete in ciascuna area interaziendale e a livello regionale, stabilire i componenti della Commissione endocrino-diabetologica regionale, definire il crono-programma per lo sviluppo del piano d’azione 2016-2019. Il presidente della Sezione AMD Piemonte-Val D’Aosta,

Alessandro Ozzello ha sottolineato:

“Nello sviluppo di questo modello le società scientifiche hanno un duplice ruolo: primo, contribuire alla formazione degli specialisti per sviluppare competenze e capacità per gestire, in modo sostenibile, i vantaggi delle innovazioni, tecnologie informatiche, farmaci, dispositivi medici, necessarie per il successo di questa attività assistenziale; secondo, dare alle Istituzioni il supporto per tradurre le evidenze scientifiche, le linee guida, in attività e quindi in prestazioni erogabili dal sistema sanitario nell’ambito del PDTA, che comprenda la ‘prima’ visita diabetologica, l’educazione terapeutica per l’autogestione ecc. che le Asl devono assicurare per la tutela della salute delle persone con diabete nei Livelli essenziali di assistenza”.

Pierpaolo Benini
Pierpaolo Benini

Giornalista - Webmaster - Fotografo