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Influenza, arriva il vaccino da coltura cellulare

La più importante novità in arrivo sul fronte della vaccinazione antinfluenzale viene dal metodo di produzione del vaccino. Si tratta della coltura cellulare, che si propone come alternativa al metodo di produzione più diffuso, che utilizza uova embrionate di pollo. La novità è stata presentata a Milano in un incontro organizzato da Seqirus (società del gruppo CSL), leader mondiale nella produzione di vaccini influenzali.

Il professor Emanuele Montomoli, ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all’Università di Siena evidenzia i vantaggi della produzione del vaccino antinfluenzale con il metodo della coltura cellulare.

Il sistema attuale di produzione dei vaccini antinfluenzale prevede l’inoculazione del virus in uova embrionate di pollo, che vengono utilizzate come incubatore. Al loro interno i virus selezionati si replicano, poi vengono inattivati e purificati, per essere avviati alla fase finale di produzione. Si tratta di un processo standardizzato e sicuro, che però presenta alcuni limiti. I principali sono la necessità di un gran numero di uova (per ogni uovo viene prodotta una sola dose di vaccino) e il fatto che in alcuni casi nell’uovo avvengono mutazioni adattative dei virus e di conseguenza il vaccino prodotto può essere meno efficace.

Il sistema della coltura cellulare utilizza cellule appositamente selezionate, su cui i virus non necessitano di adattamento. Inoltre, questa modalità di produzione  consente la creazione di molte dosi in tempi più rapidi, una caratteristica che si può rivelare particolarmente utile in caso di pandemie.

La produzione del vaccino antinfluenzale su uova

La produzione del vaccino antinfluenzale su coltura cellulare

Nell’incontro milanese sull’influenza il professor Montomoli si è soffermato su un altro aspetto importante, quello dell’appropriatezza della vaccinazione influenzale. Sulla base di dati epidemiologici, immunologici, clinici e socioeconomici è possibile indicare il vaccino più adatto per diversi soggetti.

Montomoli ha ricordato che Il Piano Nazionale  Prevenzione Vaccinale 2017-19 non fa riferimento a specifiche caratteristiche di ciascun vaccino, mentre sulla circolare ministeriale vengono fornite indicazioni sulla scelta del vaccino

Per quanto riguarda i bambini l’indicazione la circolare specifica: “Considerato l’impatto della malattia influenzale B nei bambini e il potenziale di mis-match tra il ceppo circolante predominante dell’influenza B e il ceppo presente nel vaccino trivalente , l’uso della formulazione quadrivalente del vaccino antinfluenzale nei bambini e negli adolescenti sarebbe preferibile.” Per quanto riguarda gli adulti nella circolare si legge: “Vaccino trivalente TIV e quadrivalente QIV sono i prodotti raccomandati per gli adulti con condizioni di malattia cronica e negli operatori sanitari. L’uso della formulazione quadrivalente del vaccino antinfluenzale negli operatori sanitari, negli addetti all’assistenza e negli adulti con condizioni di malattia cronica sarebbe preferibile.” Mentre per gli anziani Dato il peso della malattia influenzale da virus A (H3N2) nei grandi anziani (75+) e l’evidenza di una migliore efficacia in questo gruppo di età, si prevede che, in questa categoria, la formulazione adiuvata del vaccino TIV,dovrebbe fornire una protezione superiore rispetto al vaccino non adiuvato trivalente e quadrivalente”

Le indicazione si possono riassumere con lo schema seguente:

Il metodo di produzione del vaccino su colture cellulare diventa un nuovo elemento da considerare per le indicazioni relative all’appropriatezza, soprattutto in considerazione del fatto che con questo metodo si evitano le possibili mutazioni di alcuni virus nella coltura su uova. Un riscontro pratico si ha nelle indicazioni del servizio sanitario inglese (NHS) per quanto riguardo la vaccinazione antinfluenzale per la prossima stagione.

Le indicazioni sono riassunte in questo schema:

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.