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Sindrome del colon irritabile (IBS)

La sindrome del colon irritabile (IBS) è uno dei disturbi funzionali dell’intestino di più frequente riscontro in Medicina generale: secondo le stime ne soffrirebbe circa il 10 % della popolazione, con un’incidenza maggiore nelle donne (il rapporto maschi:femmine è di circa 1:3).1 I dati inoltre mostrano un trend in crescita soprattutto in fasce di popolazione che fino a qualche anno fa erano in un certo senso “immuni” ovvero i giovani; a soffrire di IBS sono soprattutto i soggetti tra i 20 e i 50 anni1.

La genesi dell’IBS dipende da molti fattori tra cui alterazione della motilità intestinale di varia origine, aumentata sensibilità viscerale, disbiosi derivante da abitudini alimentari scorrette o da trattamenti farmacologici, ma anche disturbi psicologici

1. La sindrome come noto si caratterizza da una variegata pletora di sintomi: dolore addominale spesso accompagnato da gonfiore e tensione addominale, meteorismo con flatulenza, aerofagia, alterazioni dell’alvo (diarrea e/o stitichezza talora alternate). L’andamento è altalenante; a periodi di remissione completa o quasi, seguono episodi di riacutizzazione, e pur trattandosi di una condizione a evoluzione benigna, incide in modo significativo sulla qualità di vita del paziente, compromettendone le relazioni sociali e il benessere psicofisico.

Essendo il più delle volte sconosciuta la causa all’origine dell’IBS, il trattamento è volto alla gestione dei sintomi ed è dunque personalizzato a seconda delle manifestazioni cliniche dominanti. Accanto all’impiego di classi farmacologiche anche molto differenti come per esempio antispastici, antidiarroici, antibiotici e ansiolitici, l’approccio al paziente contempla innanzitutto cambiamenti nello stile di vita. Un’adeguata idratazione, l’esercizio fisico regolare e l’eliminazione dalla dieta di alcuni alimenti, per esempio dei cibi “formanti gas”, sono le misure iniziali da adottare.

Questi accorgimenti comportamentali possono essere supportati dall’impiego di specifici integratori alimentari utili per alleviare e controllare alcuni dei disturbi tipici dei disturbi intestinali funzionali.

Tra i diversi prodotti disponibili possiamo menzionare relaxcol® (Cristalfarma), un integratore alimentare naturale che unisce le note proprietà regolarizzanti e rilassanti delle piante carminative all’azione prebiotica e protettiva sul microbiota  dei frutto-oligosaccaridi (FOS): carruba, finocchio, coriandolo, carvi, cannella, anice verde e FOS sono i componenti di relaxcol®e possono risultare utili per ridurre il gonfiore addominale, contrastare l’eccessiva produzione dei gas intestinali e per favorire la regolare motilità gastrointestinale. L’impiego di relaxcol® in associazione a un corretto regime alimentare si rivela particolarmente utile per la normale digestione e favorire la qualità di vita di soggetti che lamentano gonfiore e tensione addominale. relaxcol® può essere impiegato anche negli individui intolleranti al glutine e al lattosio.

Riferimento bibliografico

1.     Cartabellotta A et al. Linee guida per la gestione della sindrome dell’intestino irritabile negli adulti. Evidence  2016; 8(1): e1000130.
Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.