Dolore cronico, terapie digitali per contrastare disabilità e paura del movimento
Le terapie digitali possono essere una nuova risorsa terapeutica per il dolore cronico. Lo suggeriscono i risultati positivi di uno studio pilota con un’applicazione di realtà virtuale presentata a Milano nel contesto della “Frontiers Health 2022 Global Conference”, incontro che si è svolto alla fine ottobre, con la partecipazione di 800 innovatori da tutto il globo.
La terapia, presentata per la prima volta in Italia, è stata illustrata dal primo ricercatore dello studio, Christopher Eccleston, professore di Psicologia medica e direttore del Centre for Pain Research dell’Università di Bath (UK).
Si tratta di un sistema che utilizza la realtà virtuale immersiva per contrastare lombagia cronica, disabilità, dolore da moderato a grave e paura del movimento e del reinfortunio. L’intervento ha una durata da 15 a 60 minuti per sessione e prevede 5 sessioni a settimana per 6 – 8 settimane.
Un ambiente virtuale per combattere dolore e paura del movimento
La realtà virtuale presenta uno “spazio interno” reso come una casa estiva e uno “spazio esterno” che rappresenta la riva di un lago e un bosco con alberi da frutto. I partecipanti incontrano un mentore virtuale (SAMI – Semi-Autonomous Mentoring Intelligence), progettato per interagire con il paziente e guidarlo in un intervento di gestione del dolore.
SAMI comunica con una voce maschile e con un testo opzionale che può essere letto. Si tratta di una guida virtuale che accoglie i partecipanti, li aiuta a navigare nello spazio, dà istruzioni sui compiti, presenta il contenuto psicologico invitando alla riflessione e imposta i compiti nel mondo reale (cioè al di fuori della realtà virtuale).
Il mentore invita i partecipanti nello spazio esterno, dove sono impegnati in un’attività ludica di “raccolta della frutta”. Il compito consiste nel raccogliere o impilare frutta di forma geometrica. La frutta deve essere impilata in un ordine particolare, in modo che le forme possano combaciare. L’attività è stata progettata per promuovere i movimenti motori fini e grossolani, tipicamente evitati dai pazienti con lombalgia, che hanno paura del movimento e del reinfortunio.
I risultati di uno studio pilota con la terapia digitale contro il dolore
La terapia digitale è stata testata in uno studio pilota pubblicato sulla rivista Pain. La ricerca, che ha avuto l’approvazione del Comitato Etico dell’Università di Helsinki, ha visto coinvolte 42 persone: 5 maschi e 37 femmine, di età media 54 – 69 anni. Lo studio, durato da 6 a 8 settimane, ha confrontato l’intervento di realtà virtuale attiva (DTxP, Digital Therapeutics Pain) con un comparatore placebo e un gruppo di cure standard. In un secondo momento, il ramo di cure standard è stato nuovamente randomizzato per ricevere il placebo o la DTxP. A cui sono seguite 9 settimane e 5 mesi di follow up.
I partecipanti al gruppo DTxP hanno riportato maggiori riduzioni della paura del movimento e una migliore impressione globale sullo stato di salute dopo il trattamento digitale rispetto al placebo e alle cure standard. Rispetto al gruppo placebo, i partecipanti al gruppo DTxP hanno riportato una disabilità inferiore a 5 mesi, una minore interferenza del dolore e paura del movimento dopo il trattamento digitale oltre ad una minore intensità del dolore. Anche il gruppo placebo ha riportato una minore disabilità e paura del movimento al follow-up di 5 mesi. Infine, i partecipanti al gruppo DTxP hanno riferito come positiva l’esperienza di gioco.
In conclusione gli autori scrivono che:
i risultati di questo studio clinico si aggiungono al campo emergente degli strumenti di Realtà Virtuale per la gestione del dolore cronico e la riabilitazione”
e sottolineano la necessità di approfondire con altri studi le potenzialità di queste tecnologie, aggiungendo che:
l’innovazione è necessaria anche nei metodi di ricerca per valutare l’efficacia e la sicurezza di complesse terapie digitali.”