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Batteri Laboratorio

Infezioni, più della metà delle morti causate da 5 batteri

  • Alessandro Visca
  • Medicina

Più della metà delle infezioni batteriche con esito letale, a livello planetario, è causata da 5 generi o specie batteriche. Il dato emerge da uno studio, da poco pubblicato su The Lancet, che ha identificato 33 agenti patogeni batterici, responsabili delle 11 principali malattie infettive a livello globale nell’anno 2019.

Obiettivo dello studio è quello di allertare i servizi sanitari di tutto il mondo per attivare sistemi di sorveglianza e approntare strategie di contrasto a questi agenti patogeni. Lo studio ha incluso anche i dati sulla resistenza agli antibiotici e ha escluso il Mycobacterium tuberculosis, perché già oggetto di una specifica azione sanitaria globale.

Un’indagine senza precedenti per ampiezza geografica e mole di dati esaminati

Lo studio, che non ha precedenti per il numero dei dati considerati e l’ampiezza geografica, ha utilizzato i dati riferiti al 2019 dei più ampi studi epidemiologici globali (Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study e Global Burden of Antimicrobial Resistance). Per avere un’idea della mole dei dati esaminati, la ricerca ha incluso 343 milioni di referti compresi in più di 11mila studi nei diversi paesi.

Utilizzando diversi modelli statistici i ricercatori hanno prima stimato il numero complessivo di decessi in cui ha avuto un ruolo un’infezione batterica, in seguito hanno le sindromi infettive maggiormente responsabili di queste morti e infine gli agenti patogeni associati alle sindromi infettive.

Lo scenario globale descritto dallo studio mostra che deli 13,7 milioni di morti causati da infezione nel 2019, 7,7 milioni di decessi sono associati ai 33 patogeni batterici (resistenti e suscettibili agli antimicrobici) presenti in 11 sindromi infettive. I ricercatori scrivono:

abbiamo stimato che i decessi associati ai 33 patogeni batterici comprendessero il 13,6% di tutti i decessi globali e il 56,2% di tutti i decessi correlati alla sepsi nel 2019”.

In questa classifica globale degli agenti patogeni batterici i primi cinque, secondo le stime di questo studio, sono responsabili del 55% dei decessi dovuti a infezioni batteriche e sono:

  • Escherichia coli,
  • Klebsiella pneumoniae,
  • Staphylococcus aureus,
  • Pseudomonas aeruginosa
  • Streptococcus pneumoniae.

L’incidenza degli agenti patogeni e la mortalità variano secondo le fasce di età e le zone geografiche. Ad esempio, nei paesi dell’Africa subsahariana il tasso di mortalità standardizzato per età associato a questi patogeni è 230 morti per 100.000 abitanti, contro i 52,2 morti per 100.000 abitanti delle regioni ad alto reddito.

S. aureus è la principale causa di morte per infezione batterica in 135 paesi e nella popolazione al di sopra dei 15 anni di età. Le prime tre sindromi responsabili della maggior parte dei decessi sono state le infezioni delle vie respiratorie inferiori, sepsi e le infezioni peritoneali e intra-addominali.

 

Numero globale di decessi per patogeno e sindrome infettiva nel 2019

Fonte: The Lancet, 2022, mod.

La strategia per contrastare infezioni e resistenza agli antibiotici

Cosa fare per fare fronte a questa minaccia per la salute globale? I ricercatori hanno proposto alcuni  interventi prioritari:

  • prevenzione delle infezioni
  • vaccinazione
  • servizi di assistenza adeguati per la fase acuta della malattia, che comprendono:

“l’accesso tempestivo agli antibiotici appropriati, la capacità microbiologica di identificare l’agente patogeno responsabile di un’infezione e la fornitura di cure di supporto”, oltre a un “approccio strategico e ampi investimenti nello sviluppo di nuovi ed efficaci antibiotici”

Va ricordato che all’inizio di quest’anno The Lancet ha pubblicato “il rapporto GRAM”, un’analisi sistematica del peso globale della resistenza antimicrobica batterica nel 2019, in cui si stima che l’AMR ha causato direttamente 1,27 milioni di morti e ha contribuito ad altre 4,3 milioni di morti.

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.