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asma inalatore

Asma non controllato, associazione di tre farmaci in un unico inalatore

Disponibile anche in Italia la nuova opzione terapeutica, che può venire in aiuto dei soggetti con scarsa aderenza

Un unico inalatore, tre principi attivi: nasce da questa combinazione la nuova opzione terapeutica per i soggetti con asma non controllata, presentata recentemente a Milano dall’azienda farmaceutica Chiesi. Si tratta della tripla associazione fissa tra il corticosteroide per via inalatoria (ICS) beclometasone dipropionato (BDP), che agisce sull’infiammazione riducendo il rischio di riacutizzazioni, il formoterolo fumarato (FF), broncodilatatore beta2-agonista a lunga durata d’azione (LABA), che agisce sull’ostruzione bronchiale, e il glicopirronio (G), antagonista muscarinico a lunga durata d’azione (LAMA).

Il nuovo presidio, disponibile in due diversi dosaggi del corticosteroide inalante (87 μg e 172 μg), è indicato per i pazienti  a rischio di crisi respiratorie frequenti e peggioramento della funzionalità polmonare, nonostante una terapia con una doppia associazione ICS+LABA. La triplice associazione  BDP/FF/G ha dimostrato di poter ridurre di un terzo (33,5%) le riacutizzazioni gravi nei soggetti asmatici con una persistente limitazione del flusso aereo.

Una nuova opportunità l’asma non controllato con l’associazione ICS/LABA

Paola Rogliani, professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio, Università di Roma Tor Vergata, ha commentato:

I pazienti asmatici che non raggiungono adeguato controllo della malattia con l’associazione ICS/LABA, hanno oggi l’opportunità di utilizzare, con l’impiego di un singolo dispositivo inalatorio, la tripla terapia ovvero l’associazione di ICS/LABA/LAMA, con un potenziamento di efficacia terapeutica. La tripla associazione fissa rappresenta un’ottimizzazione della terapia inalatoria avendo dimostrato efficacia superiore rispetto alla doppia associazione ICS/LABA nei pazienti affetti da asma non controllato, con impatto nella riduzione delle riacutizzazioni gravi e miglioramento della funzione polmonare. Altra peculiarità di questa tripla associazione fissa è la formulazione extrafine caratterizzata da particelle inalatorie di piccole dimensioni: ciò garantisce la deposizione dei principi attivi con una distribuzione ampia che raggiunge anche le vie aeree periferiche, coinvolte con anomalie strutturali e funzionali nei pazienti con asma e asma non controllato”.

La nuova opzione terapeutica può dunque venire in aiuto in quella quota consistente di pazienti in cui il trattamento risulta ancora inadeguato.

Un vantaggio anche per l’aderenza terapeutica

Claudio Micheletto, Direttore UOC di Pneumologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, ha sottolineato:

 i pazienti che si curano in maniera appropriata e con regolarità possono condurre una vita normale, senza limitarsi nelle loro attitudini e azioni quotidiane, dal lavoro al tempo libero, allo sport. Tuttavia, in una significativa percentuale di pazienti il controllo dell’asma permane instabile e ciò è dovuto in gran parte a un sotto-trattamento della patologia; tra le maggiori problematiche della gestione dell’asma vi è la scarsa aderenza alla terapia inalatoria: molti pazienti tendono a sottovalutare la malattia e, nelle fasi intercritiche, ad abbandonare la terapia di fondo costituita dall’associazione di steroidi inalatori e broncodilatatori. La disponibilità di una tripla terapia che consente di utilizzare un singolo inalatore e con due diversi dosaggi, rappresenta un’importante semplificazione per il paziente, a beneficio dell’aderenza terapeutica, oltre che di una maggiore efficacia del trattamento”.

Proprio l’aderenza terapeutica rappresenta ancora una sfida nel nostro Paese: si stima infatti che il 24% delle riacutizzazioni e il 60% dei ricoveri correlati all’asma siano attribuibili a una sua mancanza. In questo, la possibilità di avere  un unico inalatore con pià principi attivi può essere d’aiuto.

L’asma non controllato limita la vita dei pazienti

Simona Barbaglia, presidente dell’Associazione Nazionale Pazienti Respiriamo Insieme, ha sottolineato:

il mancato controllo dell’asma può condizionare notevolmente la quotidianità delle persone che ne sono affette. A causa della persistenza dei sintomi e del timore di incorrere in un attacco d’asma, magari grave tanto da dover ricorrere al Pronto Soccorso, molti pazienti riducono le proprie attività, limitano le relazioni sociali, si assentano dal lavoro, rinunciano a praticare attività sportiva, innescando così un circolo vizioso che ne compromette la qualità di vita e lo stato di salute. L’educazione e il dialogo con il paziente sono fondamentali per acquisire consapevolezza sulla propria malattia e consentirgli così di gestirla e controllarla efficacemente, migliorandone l’aderenza alla terapia. Anche gli aspetti emotivi e psicologici non vanno trascurati ai fini di una presa in carico efficace e di migliori esiti di salute.”

Folco Claudi
Folco Claudi

Giornalista medico scientifico