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Influenza: nessuna anomalia nell’incidenza, ma poca copertura vaccinale

  • Alessandro Visca
  • Sanità

L’epidemia di influenza in Italia allo stato attuale “rientra nell’alternarsi di intensità annuale delle stagioni di trasmissione dei virus respiratori, e anche il periodo in cui si è verificato il picco non presenta anomalie”. Lo afferma l’Istituto Superiore di Sanità, anche in relazione a notizie con toni allarmistici comparse sulla stampa, e aggiunge:

in base ai dati inviati ad oggi dalle Regioni/PA al sistema di sorveglianza RespVirNet al momento l’incidenza delle sindromi simil influenzali in Italia è nella fascia di intensità ‘alta’, ed è pari, secondo i dati dell’ultimo bollettino, a 17,5 casi per mille assistiti. A questa cifra, e alla conseguente pressione sui sistemi assistenziali, concorrono diversi virus respiratori, dall’influenza vera e propria al Sars-CoV-2 al virus respiratorio sinciziale (Rsv).”

Per quanto riguarda i virus circolanti nel nostro paese, l’ISS precisa: “al momento la quasi totalità dei casi positivi a influenza è dovuta a infezioni da virus A H1N1pdm09. Questo ceppo è derivante da quello che ha causato la pandemia influenzale nel 2009/2010 ma è fra quelli normalmente circolanti nel mondo in questi ultimi anni, tanto che è tra quelli inseriti nel vaccino antinfluenzale. Si sottolinea pertanto l’importanza della vaccinazione specialmente per le categorie per cui è raccomandata.”

L’Osservatorio Influenza propone la chiamata attiva alla vaccinazione

La copertura vaccinale dell’influenza è al di sotto degli obiettivi proposti dal Ministero della Salute, che raccomanda una copertura minima del 75%. Lo segnala l’Osservatorio Influenza, iniziativa promossa da un board multidisciplinare, che ha l’obiettivo di monitorare l’andamento dell’influenza in Italia e promuovere una corretta informazione sulla vaccinazione.

La proposta che arriva dall’Osservatorio è la promozione della chiamata attiva alla vaccinazione per i soggetti fragile e più a rischio di complicanze. Come spiega il professor Fabrizio Pregliasco, igienista e virologo, direttore scientifico di Osservatorio Influenza:

una strategia per aumentare la copertura vaccinale è senza dubbio quella di promuovere la chiamata attiva dei soggetti candidabili alla vaccinazione, con il coinvolgimento e l’impegno dei medici di medicina generale ma anche di farmacisti, specialisti, infermieri e associazioni pazienti. La chiamata attiva alla vaccinazione rappresenta infatti una delle azioni più efficaci per ottenere adeguati livelli di adesione, come dimostra il fatto che laddove esiste una chiamata attiva strutturata i livelli di copertura sono molto più alti. Questo perché in tal modo si ha la possibilità di arrivare più vicini al paziente e di far sì che i soggetti esitanti o che non vedono nella vaccinazione antinfluenzale una priorità riescano a comprenderne l’efficacia e la sicurezza, traendo così vantaggio da questa vaccinazione per una patologia che non è assolutamente banale”

La Guida alle buone pratiche della Società Italiana d’Igiene

Sull’argomento vaccinazione antinfluenzale interviene anche la Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), che ha presentato il documento “Guida alle buone pratiche vaccinali”, con l’obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale.

Roberta Siliquini, presidente della SItI precisa:

il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) garantisce un’offerta vaccinale di grande valore. Una delle più ampie, complete ed aggiornate del panorama della Sanità pubblica internazionale. Affinché questo diritto-opportunità sia concretamente ed agevolmente fruibile da tutti i cittadini è necessario che i diversi attori del sistema svolgano tutti la loro parte in un’armonica e coerente integrazione sotto la regia ed il coordinamento dei Dipartimenti di Prevenzione.”

Il documento descrive “anatomia” e “fisiologia” del sistema vaccinale italiano, assegnando ai Dipartimenti di Prevenzione il ruolo di  riferimento per la governance complessiva, e declinando ruolo e le responsabilità di diversi punti di erogazione, con la definizione di principi operativi e relative azioni. Inoltre, si evidenziano i principi e i riferimenti scientifici e professionali per l’organizzazione, l’implementazione e la valutazione di servizi vaccinali di qualità che garantiscano l’efficientamento del sistema vaccinale italiano, il miglioramento dell’esperienza vaccinale dell’utenza e un complessivo miglioramento delle coperture vaccinali sul territorio nazionale.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.