“Uno stato di malattia sistemico, cronico con conseguenze profonde”, questo è il sottotitolo di un documento di consenso (A long Covid definition) pubblicato dall’americana National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (NASEM), con il quale si cerca di arrivare a una definizione di Long Covid, che possa fare da base di lavoro per chi si occupa della patologia sotto il profilo clinico e della ricerca.
L’assenza di una definizione condivisa dello stato patologico che può manifestarsi dopo l’infezione da SARS-CoV-2, sottolineano gli esperti americani, è fonte di confusione tra i pazienti, i medici che li curano e i ricercatori che studiano la malattia. Harvey V Fineberg, presidente del comitato della NASEM per la definizione operativa di Long Covid scrive, nella prefazione del documento:
terminologia e definizioni incoerenti della malattia possono confondere i medici, limitare la generalizzabilità dei risultati della ricerca e impedire ai pazienti di ottenere il riconoscimento, la cura e il supporto di cui hanno bisogno”
La NAMES ha convocato un comitato di esperti tecnici in tutte le discipline interessate e rappresentanti dei pazienti, arrivando a un consenso su una definizione del Long Covid, sui sintomi, sulle possibili condizioni cliniche associate e diagnosticabili. Di seguito, riportiamo una sintesi dei risultati principali della consensus, riassunti in una presentazione della rivista Patient Care.
Definizione
Il Long Covid è una condizione cronica che si manifesta dopo l’infezione da SARS-CoV-2 e persiste per almeno 3 mesi; si può presentare in forma continua, recividante-remittente, o progressiva e può interessare uno o più sistemi o apparati.
Clinica: manifestazioni multiple
- dispnea
- tosse
- fatigue persistente
- malessere dopo sforzo
- difficoltà di concentrazione
- alterazioni della memoria
- cefalea ricorrente
- vertigini
- palpitazioni
- disturbi del sonno
- alterazione del gusto e dell’olfatto
- gonfiore di stomaco
- stipsi
- diarrea
Comorbilità: patologie diagnosticabili nel Long Covid
- interstiziopatia polmonare e ipossiemia
- patologie cardiovascolari e aritmie
- declino cognitivo, disturbi dell’umore, ansia, emicrania
- ictus, trombi, nefropatia cronica, sindrome da tachicardia posturale ortostatica (POTS) e altre forme di disautonomia
- encefalomieliti mialgiche, sindrome da fatica cronica
- sindrome da attivazione mastocitaria
- fibromialgia, connettivopatie
- iperlipidemia, diabete
- patologie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sindrome di Sjögren).
Aspetti da considerare nel Long Covid
Il Long Covid può manifestarsi a seguito di una forma asintomatica, lieve o severa di infezione, diagnosticata o meno, da SARS-CoV-2
Il Long Covid può presentarsi come un continuum con la fase acuta dell’infezione da SARS-CoV-2 oppure può avere un esordio tardivo, a distanza di settimane o mesi da un’apparente guarigione completa dalla fase acuta.
Varia da forme leggere a gravi. Si può risolvere dopo alcuni mesi o persistere per mesi e anni
La diagnosi è clinica. Attualmente non sono disponibili biomarker che dimostrino con certezza la presenza di Long Covid
Impatto fisico e psicologico del Long Covid
Può compromettere le capacità lavorative, di studio, di prendersi cura di sé stessi e della propria famiglia
Può avere un profondo impatto fisico e psicologico sui pazienti, sulle loro famiglie e sui caregivers