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donna osteoporosi

Celiachia, qual è l’età ottimale per lo screening dell’osteoporosi?

Uno studio ha monitorato pazienti celiaci di diverse fasce d'età, per stabilire quando si manifestano con maggiore frequenza segni di alterazioni dell'osso

I soggetti celiaci, come evidenziato da diverse ricerche, hanno un rischio maggiore di ridotta densità minerale ossea e osteoporosi. L’associazione tra malattia celiaca (MC) e patologie dell’osso può essere spiegata con il malassorbimento di nutrienti fondamentali per la salute delle ossa, come calcio e vitamina D, oltre che da uno stato infiammatorio e da possibili squilibri ormonali.

Va aggiunto che l’osteoporosi, a sua volta, viene inclusa tra le manifestazioni extraintestinali della MC, che in età adulta può manifestarsi anche senza i classici sintomi gastrointestinali, come diarrea e dolori addominali.

La valutazione della salute delle ossa è quindi necessaria nei soggetti celiaci, anche per la prevenzione delle fratture. Secondo uno studio danese del 2023, ad esempio, il rischio di fratture osteoporotiche maggiori nei soggetti celiaci è più alto del 37% rispetto a chi non ha la celiachia e quello per tutte le fratture del 27%.

Uno studio iraniano, pubblicato su Scientific Reports, ha cercato di stratificare il rischio di osteoporosi per fasce di età in una coorte di pazienti celiaci afferenti a un centro specialistico, per stabilire quale sia il momento più adatto per iniziare lo screening per l’osteoporosi in questa popolazione.

Lo studio su celiachia e osteoporosi

I ricercatori dell’Università di Mashhad in Iran hanno valutato i pazienti afferenti al locale Celiac Clinic Center tra il 2015 e il 2020. I criteri di esclusione includevano soggetti con disturbi endocrini, uso di corticosteroidi, abitudine al fumo, donne in postmenopausa e pazienti di età inferiore ai 25 anni.

Al momento della diagnosi sono stati valutati il grado di patologia intestinale, la densità minerale ossea (BMD), i livelli sierici di TGA-IgA e la vitamina D sierica. Sono stati inclusi nello studio un totale di 199 pazienti MC con un’età media di 39 anni, sottoposti a densitometria lombare al momento della diagnosi.

L’osteoporosi è stata osservata nel 23,6% dei pazienti, di cui il 25,5% uomini e il 74,5% donne.

I risultati hanno rivelato una notevole disparità tra le diverse fasce di età. Dopo aver considerato i potenziali fattori confondenti nell’analisi multivariata in un modello completamente aggiustato,  gli individui di età compresa tra 45 e 55 anni avevano il 22% di probabilità in più di sviluppare osteoporosi lombare (OR 1,22; IC 95% 1,02-1,45) rispetto a quelli di età compresa tra 25 e 35 anni.

In conclusione gli autori di questo studio raccomandano di iniziare lo screening della BMD nei soggetti celiaci a partire dai 45 anni e sottolineano l’importanza di ricevere un trattamento appropriato per prevenire le fratture e preservare la salute delle ossa.

Le raccomandazioni nelle linee guida italiane ed europee

Nelle linee guida per la gestione della celiachia a cura dell’ESsCD (European Society for the Study of Coeliac Disease) si raccomanda che, dopo la diagnosi di celiachia, i soggetti di età pari o superiore a 30-35 anni si sottopongano a densitometria ossea (DEXA) lombare, in particolare se vi sono segni di malassorbimento, se la diagnosi è tardiva o se sono presenti altri fattori di rischio per la bassa densità ossea.

Le scansioni DXA devono essere ripetute ogni 5 anni se il test iniziale non rilevato anomalie, oppure ogni 2-3 anni se il test iniziale ha rivelato una bassa densità ossea o in presenza di fattori di rischio per bassa densità ossea.

La stessa impostazione si trova nelle linee guida italiane a cura di Società italiana di gastroenterologia (SIGE), Società Italiana di endoscopia digestiva (SIED), Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (AIGO), Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica (SIGENP).

Il documento raccomanda di eseguire una MOC-DEXA al momento della diagnosi di MC in tutti i pazienti con sintomi/segni di malassorbimento; i celiaci asintomatici vanno comunque sottoposti a MOC a partire dai 30-35 anni di età. Inoltre si raccomanda di ripetere una MOC-DEXA ogni 2 o 3 anni in pazienti con bassi livelli di densità ossea, scarsa aderenza alla dieta aglutinata o persistenza di atrofia dei villi. Pazienti celiaci con normale densità ossea alla diagnosi devono ripeterla ogni 5 anni.

In un recente editoriale pubblicato su Medscape Gastroenterology, Sidhartha Pani, professore di Medicina interna e Madhusmita Misra, pediatra dell’Università della Virginia (Usa) scrivono:

la malattia ossea è una complicanza comune e potenzialmente grave della celiachia, spesso causata da una combinazione di malassorbimento, infiammazione e squilibri ormonali. La diagnosi precoce e una gestione completa, che includa l’implementazione di una dieta priva di glutine, l’integrazione nutrizionale e un’attività fisica ottimale, insieme allo screening di routine della BMD, sono fondamentali per preservare la salute delle ossa e prevenire le complicanze a lungo termine nei soggetti affetti da celiachia.”

In collaborazione con Dr. Schär

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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.

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