Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è una delle principali cause di ospedalizzazione e mortalità tra gli anziani over 65 e i soggetti fragili. Tuttavia, la vaccinazione anti-RSV per soggetti adulti fragili non è ancora stata inclusa nei calendari vaccinali nel nostro Paese, a differenza di altri Paesi europei come Germania, Francia, Spagna, Regno Unito che hanno già introdotto programmi di immunizzazione o rimborsi dedicati per gli adulti sopra i 60 anni.
L’urgenza di una strategia nazionale che includa la vaccinazione anti-RSV nei programmi di prevenzione per la popolazione adulta, al pari di quanto avviene già per influenza e pneumococco è stata ribadita in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati dalll’Associazione nazionale pazienti Respiriamo Insieme, insieme a specialisti di diverse discipline.
L’osservatorio della medicina generale
In due stagioni di osservazione su pazienti over 50, seguiti dai Medici di Medicina Generale, la prevalenza di RSV ha raggiunto picchi del 18,9% in un solo mese, con il 50% dei pazienti trattati con antibiotici (1), un elemento critico anche in ottica di contrasto all’antibiotico-resistenza.
Alessandro Rossi, presidente della SIMG, Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, sottolinea:
il virus respiratorio sinciziale è uno dei principali responsabili delle infezioni respiratorie che vediamo nei pazienti anziani e fragili. I vaccini disponibili sono sicuri ed efficaci, tanto da essere stati già adottati in molti Paesi. Chiediamo che possano essere utilizzati anche in Italia in associazione agli altri vaccini stagionali. Il contatto con il medico di famiglia è fondamentale per motivare il paziente alla vaccinazione: prevenire un’infezione che in questi soggetti può avere esiti severi è un dovere di sanità pubblica. Naturalmente, ciò è possibile solo se la vaccinazione è resa disponibile dal Servizio Sanitario Nazionale. La SIMG, infatti, insieme ad altre società scientifiche, ha inviato al Ministero della Salute una forte raccomandazione per l’inserimento della vaccinazione anti-RSV negli adulti nei programmi di prevenzione pubblica e nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale”.
L’efficacia della vaccinazione contro il RSV confermata da dati real world
All’edizione 2025 del congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (ESCMID 2025 ) sono state presentate nuove evidenze in real world che confermano l’efficacia della vaccinazione contro il RSV tra gli adulti over 60: si riscontra infatti una riduzione dell’82,3% di ospedalizzazioni per infezioni delle basse vie respiratorie da RSV (2).
La vaccinazione è inoltre raccomandata anche per le donne in gravidanza, al fine di proteggere il nascituro nei primi mesi di vita, quando l’infezione da RSV può avere conseguenze gravi. Questa indicazione amplia ulteriormente la portata preventiva della vaccinazione, estendendone i benefici a due generazioni.
Claudio Mastroianni, Past President SIMIT, Società italiana malattie infettive e tropicali, sottolinea:
le nuove evidenze scientifiche confermano che il virus respiratorio sinciziale non è un problema confinato all’età pediatrica, ma una minaccia crescente per gli anziani e i pazienti fragili. Disporre di una vaccinazione sicura ed efficace che protegge l’80% dei soggetti vaccinati ci consente di prevenire un numero significativo di infezioni gravi, ricoveri e decessi. L’inserimento della vaccinazione anti-RSV nei LEA e nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale rappresenterebbe un passo essenziale per colmare un vuoto di protezione che non possiamo più ignorare. È fondamentale che il Ministero, la comunità scientifica e le associazioni di pazienti continuino a lavorare insieme per garantire un accesso equo e tempestivo alla vaccinazione su tutto il territorio nazionale”.



