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Frutta, verdura e succo d’arancia preservano le funzioni cognitive

Un maggior consumo di frutta e verdura nella mezza età aiuta a preservare le funzioni cognitive negli anni successivi. L’indicazione viene da uno studio americano che ha valutato un gruppo di quasi 28mila uomini, che alla partenza della ricerca nel 1986 aveva un’età media di 51 anni.

Lo studio, pubblicato dalla prestigiosa rivista Neurology, è stato condotto da ricercatori del Dipartimento di Nutrizione ed Epidemiologia della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston (Usa). I ricercatori si sono posti l’obiettivo di valutare gli effetti a lungo termine sulle funzioni cognitive dell’assunzione di frutta e vegetali con la dieta.

La popolazione esaminata è composta da professionisti nel campo della salute nell’ambito dell’Health Professional’s Follow-up Study (HPFS). La media del consumo di vegetali e altri alimenti è stata calcolata con 5 questionari sulla frequenza di assunzione dei diversi cibi, raccolti ogni 4 anni, fino al 2002. Successivamente, nel 2008 e nel 2012, è stata fatta una valutazione dello stato delle funzioni cognitive dei partecipanti, in base alle risposte a un questionario con 6 domande:

  • Hai più problemi del solito a ricordare eventi recenti?
  • Hai più problemi del solito a ricordare una breve lista di oggetti, come una lista della spesa?
  • Hai difficoltà a ricordare le cose accadute pochi istanti prima?
  • Hai qualche difficoltà nel comprendere le spiegazioni o a seguire le istruzioni vocali?
  • Hai più problemi del solito a ricordare gli argomenti di una conversazione o la trama di un programma TV a causa della tua memoria?
  • Hai difficoltà a trovare strade familiari?

In relazione alle risposte ottenute i partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi: con buone, moderate o scarse funzioni cognitive, autovalutate.

“A nostra conoscenza, questo studio è la più grande ricerca sull’effetto a lungo termine di verdura, frutta e succhi di frutta sulla valutazione soggettiva delle proprie funzioni cognitive”, ha dichiarato il primo autore dello studio, Changzheng Yuan.

I risultati della ricerca dicono che un’assunzione più elevata di verdure totali, di frutta totale e di succhi di frutta sono risultati tutti associati significativamente a una più bassa incidenza di funzioni cognitive moderate o scarse. In particolare, i partecipanti allo studio che avevano l’abitudine di bere ogni giorno una spremuta d’arancia avevano una probabilità sostanzialmente più bassa di avere funzioni cognitive scarse (0,53 [IC 95% 0,43-0,67], tendenza p <0,001).

Gli autori concludono che: “Questi risultati supportano il beneficio a lungo termine sulle funzioni cognitive soggettive dell’assunzione di verdura, frutta e succo d’arancia.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.