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Farmaci, in aumento le prescrizioni di generici del MMG

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Crescono le prescrizioni di farmaci equivalenti da parte del medico di medicina generale per la cura di ipertensione arteriosa, malattie ischemiche cerebro/cardiovascolari e depressione.

Il dato emerge dal Studio EQUIPE – realizzato in accordo con Assogenerici dall’Istituto di ricerca della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che ha valutato i pattern di utilizzo (prevalenza ed incidenza d’uso) dei farmaci equivalenti in Medicina generale nel decennio 2008-2018, quantificando anche il grado di switching, in funzione dell’indicazione terapeutica, tra farmaco equivalente e brand e tra il farmaco brand e l’equivalente.

I risultati dell’indagine

L’indagine è stata realizzata sul database contenente le informazioni cliniche relative ad oltre 1 milione e mezzo di assistiti (Health Search Database- HSD) fornite da 800 medici di medicina generale,  selezionati su tutto il territorio nazionale ed è stata presentata a Firenze al 36° Congresso nazionale della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (SIMG).

«Dallo studio emerge in modo chiaro che l’aumento della prescrizione del generico nel tempo è giustificata dai nuovi utilizzatori. Ovvero, sono i pazienti che iniziano per la prima volta il trattamento con uno dei farmaci equivalenti appartenenti ad una delle categorie terapeutiche analizzate a giustificare l’aumento del volume di prescrizione registrato – ha spiegato Francesco Lapi, Direttore della Ricerca di Health Search. – Viceversa lo switch da brand a generico ha un ruolo marginale rispetto a quello dei primi trattamenti».

Proprio sullo switch emergono però aspetti particolari: lo studio documenta infatti uno switching prescrittivo leggermente superiore da generico a brand.

«Il fenomeno riguarda in particolare quelle categorie di farmaci rispetto alle quali può esserci una percezione maggiormente rilevante degli aspetti di sicurezza della terapia, sia da parte del medico che da parte del paziente – ha commentato Claudio Cricelli, Presidente Simg. –  Il fenomeno, infatti, si verifica soprattutto per i diuretici o per l’aspirina a basse dosi: trattamenti notoriamente soggetti a più effetti collaterali di varia intensità che – a fronte della percezione individuale degli stessi da parte del paziente – possono portare ad una modifica del comportamento prescrittivo del medico».

«Riassumendo – ha proseguito Cricelli – è sempre più in crescita la popolazione che utilizza in prima battuta l’equivalente in quanto farmaco prescritto dal medico.  Il fenomeno del cambiamento di prescrizione da generico a brand avviene invece solo per categorie di prodotti che, pur essendo di uso consolidato nella clinica, presentano profili di scarsa maneggevolezza. E si tratta comunque di fenomeni la cui incidenza è andata diminuendo e che riguardano una popolazione sempre più ridotta, in particolare nel primo anno di trattamento».

Più informazioni per superare le diffidenze

«Sia tra gli operatori sanitari che tra i pazienti esiste ancora una percentuale non trascurabile di popolazione che esprime una diffidenza verso gli equivalenti – ha commentato Enrique Häusermann, presidente Assogenerici. – I risultati preliminari di questa ricerca sono però incoraggianti sia sul fronte dell’avvio delle terapie direttamente con farmaci equivalenti sia su quello dell’individuazione delle aree dove tali diffidenze persistono per la scarsa maneggevolezza dei principi attivi analizzati. Ed è proprio in queste aree che il MMG può giocare un ruolo determinante nell’aderenza alla terapia».

«Numerosi fattori influenzano la decisione di prescrivere un farmaco e la scelta del paziente di preferire un prodotto generico rispetto ad una referenza brand: i fattori culturali, l’informazione sulle modalità di produzione e registrazione, la capillarità e la continuità di distribuzione dei prodotti – ha tirato le somme Cricelli -. Sono tutti elementi che garantiscono la chiarezza di informazione capace di aumentare la consapevolezza decisionale del paziente e nel tempo stanno mutando, consolidando la fiducia dei medici e dei consumatori nei confronti dei prodotti generici».

 

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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.