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Vitamina A, ecco perché protegge la pelle dalle infezioni

Una nuova ricerca su animali da laboratorio fornisce un quadro più completo sulla capacità della vitamina A di tutelare la salute della pelle. Lo studio ha individuato una proteina prodotta dall’epidermide in risposta all’aggressione dei batteri, che è attiva solo in presenza di questa vitamina.

Nello studio, pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe, i topi sono stati suddivisi in due gruppi, uno nutrito con un’alimentazione normale, l’altro con una dieta carente di vitamina A.

Successivamente gli animali sono stati esposti ad agenti patogeni in grado di provocare infezioni cutanee e si è visto che il gruppo che seguiva una dieta normale sviluppava a livello dell’epidermide una proteina appartenente al gruppo simile alla resistina, resistin-like molecule (RELM), che agisce come un antibiotico nei confronti dei batteri all’origine delle infezioni cutanee.

Tuttavia, i ricercatori si sono accorti che la proteina RELMα è in grado di svolgere questa funzione solo in presenza della vitamina A. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che i topi nutriti con una dieta carente di vitamina A non producevano RELMα, erano più suscettibili alle infezioni e avevano sulla pelle specie batteriche diverse.

Lora Hooper, immunologa e coautrice dello studio ha dichiarato: “RELMα è il primo esempio di una proteina antimicrobica che richiede vitamina A per la sua attività battericida. Questa scoperta ci fornisce un indizio importante su come la pelle si difende dalle infezioni e su come la difesa della pelle possa essere influenzata dalla dieta.”

Tamia H. Harris, Assistant Professor di Dermatologia e  Immunologia aggiunge: “Considerando quanto spesso i retinoidi sono usati in dermatologia, le implicazioni dei nostri risultati sono potenzialmente vaste. La pelle è un’interfaccia importante tra noi e l’ambiente e deve difenderci dalle infezioni e dall’infiammazione. Stiamo appena iniziando a capire come i batteri e il microbiota hanno effetti sulla pelle, e il ruolo che svolgono in malattie come la psoriasi e l’acne. Il nostro lavoro aiuta a definire le molecole che la pelle usa per creare una relazione sana tra il microbiota e noi. ”

fonte: Tamia A. Harris e coll., Cell Host & Microbe, maggio 2019, mod.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.