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Ricerca, nuove prospettive per la diagnosi precoce del melanoma

Un nuovo studio italiano, da poco pubblicato sulla rivista Cancer ha identificato alcune molecole presenti nel sangue e nei tessuti dei pazienti con melanoma, che potrebbero aprire la strada alla messa a punto di un test in grado di identificare la malattia con un semplice esame del sangue.

Lo studio è stato promosso dall’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma (IDI-IRCCS) e dall’Istituto superiore di sanità (ISS), con la collaborazione dell’Università di Roma Tor Vergata.

“Nel corso di diversi anni di studio abbiamo arruolato 232 pazienti e analizzato i dati disponibili da molte centinaia di pazienti presenti su banche dati pubbliche – hanno dichiarato a “Quotidiano Sanità” i coordinatori dello studio Antonio Facchiano dell’IDI-IRCCS e Francesco Facchiano dell’ISS – e misurato l’espressione di 27 molecole nel sangue, usando la tecnologia xMAP, una delle più sensibili e avanzate tra quelle attualmente disponibili”.

I ricercatori hanno anche identificato per la prima volta la combinazione di 4 geni la cui espressione nei tessuti cutanei riesce a discriminare i sani dai malati con il 98% di accuratezza.

“Questa impronta di 4 geni (IL-7, IL-1Ra, MIP-1a e MIP-1b) – concludono i ricercatori – può aiutare la diagnosi istologica fornendo una valutazione quantitativa e rendendo più sicura la diagnosi. Inoltre, l’espressione di 3 di questi 4 geni può aiutare a prevedere la storia clinica dei pazienti orientando le scelte terapeutiche”.

Alessandro Visca

Giornalista professionista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.