Autismo, un percorso di riabilitazione che coinvolge le famiglie
I disturbi dello spettro autistico e del neurosviluppo costituiscono un problema complesso per il sistema sanitario e assistenziale, con forti implicazioni sociali, visto il coinvolgimento totale delle famiglie nelle problematiche che originano da queste patologie.
A Milano il Centro per l’autismo e l’età evolutiva che ha sede nel Centro Mafalda Luce di via Rucellai 36, costituisce un esempio di approccio multidisciplinare costruito sui bisogni dei bambini e delle loro famiglie.
Si tratta di uno dei progetti promossi dalla Fondazione Gaetano e Mafalda Luce, ente senza fini di lucro costituita agli inizi degli anni 2000, che rivolge particolare attenzione al sostegno della ricerca sulle patologie neuropsichiatriche, soprattutto dell’infanzia e per l’autismo.
Il Centro per l’Autismo è gestito da Fondazione Renato Piatti, onlus lombarda impegnata da oltre vent’anni nei servizi alle persone con disabilità intellettive e disturbi dello spettro autistico, convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale della Lombardia. Si tratta quindi di un esempio di collaborazione tra servizio pubblico e fondazioni private senza scopo di lucro.
In questi giorni, la Fondazione Gaetano e Mafalda Luce ha avviato un piano di ristrutturazione e ampliamento del Centro di Via Rucellai (inaugurato nel 2011) che prevede il raddoppio degli spazi.
L’esperienza del lockdown, causato dall’emergenza sanitaria, ha consentito la sperimentazione di pratiche di teleriabilitazione, che aprono interessanti prospettive anche per il futuro.
Il dottor Paolo Meucci responsabile del Centro per l’autismo e l’età evolutiva di Fondazione Renato Piatti Onlus descrive l’approccio riabilitativo adottato per i bambini con disturbi dello spettro autistico e le attività di sostegno alle loro famiglie.
L’architetto Ambrogio Risari consigliere di Fondazione Gaetano e Mafalda Luce, autore del progetto di ampliamento del centro polifunzionale, spiega quali sono le scelte che hanno guidato una progettazione che mette al centro i bisogni dei piccoli ospiti e dei loro familiari.
Paolo Meucci, nella seconda parte dell’intervista, descrive l’esperienza di teleriabilitazione attivata nei mesi dell’emergenza sanitaria, che è diventata un terreno di sperimentazione per estendere i servizi e la rete di assistenza ai bambini con autismo e alle loro famiglie.