Malattie croniche, un indicatore standard per misurare l’aderenza terapeutica
Migliorare l’aderenza terapeutica della popolazione anziana con una o più malattie croniche porterebbe vantaggi consistenti per la salute dei pazienti e l’efficienza del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Italia Longeva, Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute propone un “indicatore sintetico di aderenza” integrato nel Nuovo Sistema di Garanzia dei LEA (livelli essenziali di assistenza), per misurare l’aderenza terapeutica nelle malattie croniche in maniera standardizzata a livello nazionale.
La mancata aderenza alle terapie ha un alto costo per il SNN
L’Expert Opinion Paper “L’aderenza nella governance della long-term care: proposta di indicatore sintetico”, promosso da Italia Longeva, traccia un quadro con numeri impressionanti: sono oltre 8 milioni gli italiani con più 65 anni affetti da almeno una malattia cronica, 5 milioni e mezzo che ne hanno almeno tre e circa 2 milioni di anziani costretti ad assumere almeno 10 farmaci al giorno.
Con il Paper di Italia Longeva, è stata realizzata una revisione sistematica della letteratura degli ultimi dieci anni, volta a identificare e valutare gli indicatori di aderenza alle terapie per le patologie croniche nella popolazione italiana. Inoltre, sono state analizzate le evidenze disponibili sui costi associati alla non aderenza e sull’efficacia delle azioni tese a ridurla, per stimare i potenziali risparmi per il SSN.
“Un utilizzo sub-ottimale delle terapie rappresenta uno dei maggiori parametri di inefficienza del SSN – spiega Federico Spandonaro, Presidente di C.R.E.A. Sanità, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Un aumento dell’aderenza, sebbene comporti un incremento dei costi farmaceutici, determina una riduzione più che proporzionale dei costi sanitari diretti totali, dovuti principalmente alla riduzione delle visite mediche e dei ricoveri ospedalieri. Dallo studio emerge che qualora si raggiungessero livelli di aderenza alle terapie maggiori dell’80%, si produrrebbe un risparmio mediano annuo pro-capite di 462 euro per l’ipertensione, di 659 euro per le dislipidemie e di 572 euro per l’insufficienza cardiaca”.
Cosa si può fare per migliorar l’aderenza terapeutica
Tra le diverse azioni implementate per migliorare l’aderenza, quelle che si sono rivelate maggiormente costo-efficaci e dunque in grado di incidere in maniera significativa sulla riduzione dei costi sanitari, sono rappresentate dagli interventi educativi rivolti ai pazienti e al personale sanitario, l’utilizzo di farmaci in associazione fissa o di poli-pillole che consentono di semplificare la terapia, il coinvolgimento delle farmacie e del personale sanitario, la riduzione della spesa out-of-pocket e il monitoraggio dell’aderenza tramite interventi ad hoc.
“L’aderenza al trattamento farmacologico deve essere considerata un parametro essenziale per garantire la salute della popolazione, in particolare degli anziani, e per rendere più efficiente il nostro sistema sanitario – afferma Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva. È un tema di cui si parla da anni ma, ad oggi, non esiste uno strumento di valutazione valido per tutte le patologie e facilmente implementabile dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. Il vero passo in avanti è la proposta di un indicatore sintetico quale strategia standardizzata di misurazione dell’aderenza in tutto il Paese, in grado di darci un’istantanea della qualità dell’assistenza sanitaria e di correggere il tiro laddove necessario”.
Conclude Bernabei: “Il tema dell’aderenza è assente tra gli attuali 88 criteri da rispettare per garantire l’adempimento dei LEA e dunque assicurare ai cittadini appropriatezza ed equità delle cure. Solo misurando l’aderenza, è possibile ricomprenderla nel Nuovo Sistema di Garanzia che, fissato un livello standard di adempimento, potrà rivelarsi un potente meccanismo di incentivazione per le Regioni ad investire in azioni concrete per aumentare i livelli di aderenza e migliorare lo stato di salute dei propri cittadini”.