Antibiotici, il mal di gola causa frequente di uso inappropriato
Un italiano su due non è consapevole del fenomeno dell’antibiotico–resistenza e il 46% lo utilizzerebbe anche per infezioni virali. È quanto risulta da un’indagine condotta su un campione di 1300 persone da IQVIA, società specializzata nell’analisi dei dati in ambito sanitario, in collaborazione con Reckitt, azienda multinazionale nell’ambito dei prodotti OTC per la cura del mal di gola.
L’indagine presentata in occasione della Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (18-24 novembre 2023), conferma che il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è poco conosciuto dai cittadini italiani, nonostante la stima di circa 11.000 decessi l’anno (dati AIFA) per infezioni che non possono essere curate a causa della resistenza agli antibiotici.
I sintomi del mal di gola spingono i pazienti a chiedere la prescrizione di antibiotici
Più nel dettaglio, l’indagine rivela che il 41% degli intervistati non collega la resistenza all’antibiotico alla sua assunzione senza una reale necessità, il 49% è propenso ad utilizzare un antibiotico che ha già a disposizione a casa senza una nuova prescrizione e il 46% utilizzerebbe erroneamente antibiotici anche per curare infezioni virali, come l’influenza, senza approfondire con il medico. In particolare il mal di gola rappresenterebbe il 56% dei casi in cui l’antibiotico è stato utilizzato negli ultimi 12 mesi. Aurelio Sessa, specialista in medicina interna spiega:
Il mal di gola costituisce uno dei motivi più comuni per cui i pazienti si rivolgono al proprio medico e può avere un impatto negativo sostanziale sulla vita quotidiana di un individuo. Sebbene doloroso e autolimitante, in molti casi si risolve entro 3-7 giorni, anche spontaneamente. Tuttavia, il disagio causato dai sintomi spinge i pazienti verso la richiesta e l’uso inappropriato degli antibiotici, fattore che contribuisce al crescente problema della resistenza antibiotica.”