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Cambiamenti climatici, sette azioni per proteggere la salute

  • Alessandro Visca
  • Sanità

L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute è da considerarsi un’emergenza prioritaria e impellente. È la più grande minaccia alla salute, alla pace e alla sicurezza globale, un amplificatore di crisi e un fattore rilevante per disuguaglianze sanitarie”

lo affermano, in un comunicato, Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana d’Igiene (SItI) e Carlo Signorelli, presidente di ASPHER, Associazione europea delle scuole di sanità pubblica.

Le due Società propongono 7 azioni per ridurre l’impatto degli effetti dei cambiamenti climatici e proteggere la salute pubblica.

  1. Riconoscimento del nesso tra cambiamenti climatici e salute
    Si tratta di un passo necessario per rimediare alla mancanza di un dialogo preliminare ad alto livello che riconosca l’interconnessione vitale tra cambiamenti climatici e salute. Si deve rafforzare questo legame, poiché un numero crescente di studi conferma gli effetti sulla salute dei cambiamenti climatici.
  2. Un approccio globale integrato ai cambiamenti climatici e alla salute
    L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute desta una preoccupazione globale che richiede solide prove scientifiche e un punto di vista omnicomprensivo, che incorpori le prospettive di One Health, EcoHealth e Planetary Health nell’approccio al problema. Si devono considerare gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici sulla salute, tenendo conto anche dell’effetto globale del degrado ambientale dovuto alle attività umane (ad esempio, inquinamento, perdita di biodiversità, cattiva gestione delle acque).
  3. Solidarietà tra i Paesi per ridurre le emissioni di gas serra, riducendo al contempo l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute
    Le organizzazioni e i sistemi sanitari avranno bisogno di risorse per praticare un’assistenza sanitaria sostenibile, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in conformità con i contributi determinati a livello nazionale nell’ambito dell’Accordo di Parigi, senza compromettere altri impatti ambientali. Dovranno, al contempo, prepararsi ad affrontare le sfide dovute alle nuove esigenze sanitarie in rapida trasformazione anche a causa dei cambiamenti climatici, nonostante la scarsità di professionisti della salute. È necessaria la solidarietà tra Paesi con diversi livelli di sviluppo sociale e la leadership delle risorse per pianificare e limitare le emissioni di gas serra dei sistemi sanitari.
  4. Ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sulle disuguaglianze di salute
    Le ben documentate disuguaglianze di salute aumenteranno per gli effetti dei cambiamenti climatici. La pandemia di Covid-19 ha dimostrato come le crisi planetarie abbiano un effetto drammatico sulle disuguaglianze di salute. Queste minacce potrebbero essere definite sindemiche e richiedono un resoconto delle interazioni non solo cliniche, ma anche biologiche e sociali.
  5. Formazione e sviluppo di capacità in materia di cambiamenti climatici e salute per più soggetti
    Le attività di formazione sui cambiamenti climatici e la salute devono procedere con costanza, non solo all’interno dei programmi accademici di base, ma anche nell’ambito del potenziamento delle capacità e dell’apprendimento avanzato. Questo settore è fondamentale come competenza chiave per una forza lavoro adeguatamente preparata. È, inoltre, necessario che le Agenzie di sanità pubblica siano pienamente formate, dotate di risorse adeguate e attive nella “preparedness” per ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute. Le scuole di Sanità Pubblica sono le entità ottimali per ampliare gli ambiti di formazione.
  6. Finanziamenti adeguati per studi interventistici transdisciplinari su cambiamenti climatici e salute
    È necessario intraprendere uno sforzo concertato nella ricerca transdisciplinare, a livello nazionale e internazionale. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla ricerca interventistica, coinvolgendo la società civile. Si deve continuare a documentare non solo gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici sulla salute umana, ma anche valutare l’efficacia dei programmi e delle azioni volte a eliminare o ridurre l’impatto di questi effetti, al fine di definire interventi efficaci e di adattarci e prepararci ai cambiamenti futuri.
  7. Advocacy su cambiamenti climatici e salute
    L’advocacy è necessaria a tutti i livelli per sensibilizzare, preparare e influenzare le decisioni politiche e garantire finanziamenti adeguati ad affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e i loro effetti sulla salute.
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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.