Tutela della salute mentale, serve una strategia globale
Il tasso di incidenza dei disturbi mentali in Italia, con esordio nella fascia di età tra i 15 e 35 anni, in Italia è quasi raddoppiato negli ultimi anni. La pandemia e la conseguente emergenza socio-sanitaria ha avuto un pesante riflesso sulla salute mentale degli italiani.
Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, nel 2021 si è registrato un incremento del 6,9% delle persone assistite per problemi di salute mentale rispetto al 2020, di cui oltre la metà (53,6%) di sesso femminile, con un numero di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche pari al 3,3% del numero totale di accessi a livello nazionale.
Oltre alla depressione, le patologie più ricorrenti sono i disturbi bipolari e d’ansia e la schizofrenia. Mentre i disturbi della personalità, da abuso di sostanze e il ritardo mentale sono più comuni tra gli uomini, quelli nevrotici, dell’umore e ansiosi sono una problematica maggiormente presente tra le donne.
Patologie che non hanno ancora il giusto risalto
Di fronte a questa emergenza occorre mettere “la salute mentale al centro delle politiche sanitarie”, come recita il titolo di un convegno che si è svolto al Senato della Repubblica e ha visto il confronto tra le Istituzioni e i principali esperti della psichiatria italiana. L’incontro è stato organizzato con il patrocinio della Società Italiana di Psichiatria Sociale e della Società Italiana di Psichiatria – Sezione Lazio, con il contributo non condizionante di Angelini Pharma.
Secondo Andrea Fiorillo, professore ordinario del Dipartimento di Salute Mentale e Fisica e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli e Presidente della Società Italiana Psichiatria Sociale:
le criticità sono tante, ma forse una delle più importanti è che ancora oggi non si dà il giusto risalto a queste patologie. Dobbiamo forse ancora far capire la gravità di questi disturbi, la possibilità di cura e guarigione, il livello di coinvolgimento familiare, l’impatto sociale che hanno. Si tratta di malattie, quelle mentali, che se prese in tempo e trattate in maniera adeguata sono assolutamente curabili.
Una problematica tipica di quest’epoca da affrontare con una strategia globale
Gli specialisti delle patologie psichiatriche hanno ricordato che sui disturbi mentali permane uno stigma, da superare con una corretta informazione, favorendo un percorso di sensibilizzazione. è necessaria anche una riorganizzazione complessiva dell’assistenza psichiatrica che consenta di prevenire e curare adeguatamente queste patologie. Fiorillo aggiunge:
nell’epoca in cui viviamo non possiamo trascurare l’effetto che i traumi, grandi o piccoli che siano, hanno sulla salute mentale della popolazione generale. Siamo appena usciti da una pandemia globale; ci siamo ritrovati in una guerra; c’è il rischio costante di terremoti e altre catastrofi naturali. Per non parlare dell’effetto della povertà, dell’inquinamento, delle disparità sociali sulla salute mentale. Dobbiamo cercare di tutelare la salute mentale della popolazione, possibilmente con strategie di prevenzione a livello globale. Sono questi i cosiddetti determinanti sociali della salute, sia fisica che mentale, che, come società civile, non possiamo più ignorare. Credo che le Istituzioni, il mondo politico, l’Accademia, il mondo scientifico e quello medico hanno oggi un’opportunità unica: quella di unirsi nello sforzo collettivo di migliorare la salute, sia fisica che mentale, di tutti, dei nostri familiari, dei nostri concittadini, dei nostri figli e dei nostri nipoti.”