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Depressione post partum, i fattori di rischio dopo il cesareo

La mancanza di supporto sociale in sala operatoria, il dolore post-operatorio, l’induzione del parto e il parto cesareo in emergenza sono fattori che aumentano il rischio di depressione a due mesi da un parto cesareo. Sono le conclusioni di uno studio che ha coinvolto 27 ospedali francesi nel periodo 2018-2020.

L’indagine sui fattori di rischio per la depressione post partum

La depressione post partum interessa in Italia, secondo dati del Ministero della salute, il 10-15% delle puerpere, e se non trattata può protrarsi anche fino a oltre sei mesi dal parto. La ricerca condotta dall’Ospedale Universitario di Bordeaux, e pubblicata sulla rivista American Journal of Obstetrics & Gynecology, ha indagato il fenomeno con riferimento al solo parto cesareo.

Lo studio ha analizzato una coorte di donne già inserite nel trial TRAAP2 (Tranexamic Acid for Preventing Postpartum Hemorrhage after Cesarean Delivery) con l’obiettivo di esaminare la prevalenza della depressione a due mesi dall’intervento, e di individuare i fattori di rischio a essa associati.

A due mesi dal parto il campione di donne che ha risposto al questionario EPDS (Edinburgh Postnatal Depression Scale) specifico per la valutazione dei sintomi della depressione, era composto da 2.793 donne che avevano avuto un parto cesareo alla 34ma settimana e successive; un punteggio di EPDS superiore o uguale a 13 definiva una diagnosi provvisoria di depressione.

Per l’analisi sono state considerate anche informazioni, derivate dai dati delle cartelle cliniche, quali emorragie, comparsa di ciclo mestruale immediatamente successivo al parto, storia psichiatrica e ricordi legati al dolore provato durante il parto e nel periodo post-operatorio.

Il parto cesareo in urgenza aumenta il rischio di depressione

A due mesi dal parto cesareo, la prevalenza di depressione post partum è risultata del 16,4% (IC al 95%: 14,9-18,0); il 23,1% delle partecipanti ha comunque ottenuto un punteggio EPDS di almeno 11.

L’analisi ha mostrato che il rischio di depressione era più elevato per le donne sottoposte a intervento in urgenza prima del travaglio, rispetto a quello con parto cesareo programmato (OR aggiustato: 1,70; IC al 95%: 1,15-2,50). Nel caso di induzione del parto, il cesareo durante il travaglio esponeva le donne a maggior rischio di depressione rispetto a quelle sottoposte all’intervento prima di iniziare il travaglio (OR aggiustato: 1,36; IC al 95%: 1,03-1,84).

Il rischio di sviluppare depressione post partum è facilitata da fattori di rischio quali un decorso post operatorio doloroso (OR aggiustato: 1,73; IC al 95%: 1,32-2,26) e l’avere ricordi spiacevoli riguardanti l’esperienza del parto (OR aggiustato: 1,67; IC al 95%: 1,14-2,45). Al contrario, le donne che in sala operatoria potevano beneficiare di un supporto sociale hanno mostrato una riduzione del rischio del 27%.

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Stefania Cifani

Giornalista scientifica e Medical writer