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Infezioni ospedaliere, due progetti nazionali della SIMIT per contrastarle

  • Alessandro Visca
  • Sanità

L’Italia ha il record europeo di decessi correlati a infezioni ospedaliere e antibiotico-resistenza: 11mila morti l’anno. Le ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza), provocate da germi multiresistenti agli antibiotici, secondo le ultime stime, sono la causa di 5 milioni di morti a livello globale.

La Società italiana di malattie infettive e tropicali (SIMIT) propone una serie di iniziative per organizzare meglio la strategia di contrasto a questo problema di salute pubblica, sulla scorta del Piano nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza (PNCAR) 2022-2025, approvato il 30 novembre 2022. I progetti sono sono stati illustrati alla Camera dei Deputati con una larga rappresentanza di parlamentari e dirigenti del Ministero della Salute, da società scientifiche e a rappresentanti delle associazioni del territorio

Il progetto “Insieme”, alleanza di specialisti contro le ICA

Il progetto “Insieme” punta alla collaborazione fra diversi specialisti per promuovere un uso corretto dell’antibiotico-terapia. La prof.ssa Cristina Mussini, vicepresidente SIMIT spiega:

per rendere operative le strategie di contrasto alle ICA occorre un coordinamento tra istituzioni, direzioni sanitarie e clinici; oltre a un inquadramento in progetti nazionali; un monitoraggio continuativo e un sistema permanente, poiché si tratta di fenomeni in continua evoluzione. Da queste esigenze nasce “Insieme”, un progetto con cui SIMIT si propone come braccio operativo nell’applicazione del PNCAR, uniformando a livello nazionale le politiche di controllo delle infezioni ospedaliere. Proprio per evitare applicazioni eterogenee abbiamo costituito un gruppo di esperti che possano promuovere la formazione, organizzare controlli negli ospedali e audit che raccolgono le criticità.”

“Nel primo workshop a Modena – continua Mussini – che ha coinvolto 14 ospedali distribuiti su tutto il territorio nazionale, abbiamo formato e addestrato il gruppo di progetto e creato una survey allo scopo di evidenziare le criticità principali per l’implementazione dei programmi di contrasto alle infezioni nosocomiali negli ospedali. Questo questionario lanciato e diffuso dalla SIMIT ha visto la partecipazione di oltre 40 ospedali. Dalle risposte abbiamo rilevato la difficoltà di interazione tra i diversi gruppi di lavoro, la mancanza di personale dedicato e di sistemi integrati di sorveglianza nei laboratori, la necessità di diffondere ulteriormente pratiche standard come, ad esempio, l’igiene delle mani del personale sanitario, che deve essere rafforzata in almeno la metà degli ospedali.” E aggiunge:

più della metà degli ospedali non ha un sistema integrato di monitoraggio delle principali infezioni diffuse nelle chirurgie, legate agli accessi vascolari, alle infezioni del tratto urinario, alle polmoniti, alle protesi articolari, con difficoltà nell’attuare interventi di prevenzione specifici degli stessi. Migliorare la situazione è possibile, basti pensare che con l’applicazione di strategie adeguate possono prevenire fino al 50% delle ICA. Serve dunque sia un’azione culturale che generi consapevolezza, sia una strategia operativa che realizzi un’inversione di rotta che acquisti continuità”.

La piattaforma “Resistimit”, registro dinamico della ICA

L’altro progetto avviato dagli infettivologi è la piattaforma clinica “Resistimit”, che mira a costituire un registro dinamico nazionale delle ICA, inquadrato in un sistema di sorveglianza e a realizzare un software per la messa in rete di questi dati, che tramite intelligenza artificiale diventeranno utile strumento anche per definire futuri scenari. Spiega il professor Marco Falcone, consigliere SIMIT:

il progetto ora si estende su 30 centri infettivologici a livello nazionale. Queste 30 unità operative di malattie infettive svolgeranno un’attività di sorveglianza e condivideranno dati continuamente aggiornati su trend epidemiologici, caratteristiche dell’infezione, mortalità associata all’infezione e altri parametri utili. Oggetto di studio saranno batteri, funghi, virus e ogni altro microrganismo resistente ai farmaci. I nostri centri clinici devono fornire ai decisori un supporto tecnico-scientifico basato su dati di real-life per dimostrare efficacia e sicurezza dell’uso degli antibiotici nel nostro Paese. Gli antibiotici restano un prezioso strumento salvavita, ma devono essere usati con consapevolezza. La piattaforma software che utilizzeremo, inoltre, permetterà non solo di mettere in rete tutti i dati di real life, ma anche di determinare un sistema di analisi dei dati stessi tramite l’intelligenza artificiale con analisi predittive”.

Una proposta di legge che raggruppa i provvedimenti di contrasto alle ICA

Per affrontare le sfide poste dalle ICA, la SIMIT si è avvalsa della collaborazione dell’Associazione culturale Fülop, che raccoglie diverse professionalità per collaborare nella lotta alle ICA. L’avvocato Raffaele Di Monda, presidente dell’Associazione Fulop, precisa:

il nostro lavoro si sviluppa stimolando la consapevolezza del problema e costruendo un’adeguata normativa. Abbiamo redatto il testo di una proposta di legge che a febbraio 2023 è stato presentato alla Camera dei Deputati. La legge raggruppa quanto è già presente in materia; guida il comportamento delle direzioni sanitarie per abbattere il numero di infezioni nosocomiali; crea una banca dati nazionale obbligando tutti gli ospedali a segnalare i casi del proprio centro e le relative terapie.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.