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Helicobacter Pylori, in aumento la resistenza agli antibiotici anche nelle cure primarie

Il fenomeno della resistenza agli antibiotici sta determinando una maggiore percentuale di fallimenti delle terapie di eradicazione dell’Helicobacter Pylori (Hp) a livello globale. Un team di ricercatori olandesi ha voluto verificare se e in che misura il fenomeno è presente anche al livello delle cure primarie.

I ricercatori fanno notare che la crescente resistenza antimicrobica dell’Hp in tutto il mondo è preoccupante ed è lecito chiedersi se le linee guida per il trattamento debbano essere aggiornate. Tuttavia, a differenza di altre specie batteriche clinicamente rilevanti, l’Helicobacter non lo è monitorato sistematicamente.

Per questa nuova ricerca, pubblicata sul British Journal of General Practice,  sono stati analizzati retrospettivamente i dati di real world provenienti da 80 ambulatori di medicina generale nei Paesi Bassi. Utilizzando i codici delle patologie nelle schede cliniche sono stati identificati i pazienti con sintomi gastrici e quelli ai quali è stata somministrata una terapia con antiacidi nel periodo 2010-2020.

Sono stati poi distinti i gruppi in base all’esito della terapia. La resistenza antimicrobica dell’Hp, è stata definita con la prescrizione di un secondo trattamento di eradicazione entro 12 mesi, mentre la remissione clinica dei sintomi gastrici è stata definita con il mancato utilizzo dell’inibizione acida a un anno dalla terapia di eradicazione.

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Il tasso di fallimenti della terapia di eradicazione è in aumento

In totale sono stati identificati 138.455 pazienti con sintomi gastrici e/o uso di inibizione acida (età media 57 anni, 43% maschi). Un totale di 5.224 (4%) pazienti ha ricevuto un trattamento di eradicazione dell’Hp. Un secondo trattamento è stato prescritto a 416 (8%) di questi pazienti. Di questi, 380 pazienti hanno ricevuto amoxicillina-claritromicina, 16 amoxicillina-metronidazolo e 11 claritromicina-metronidazolo come prima linea di trattamento.

“Abbiamo osservato – scrivono gli autori, un incremento dello 0,8% per anno di pazienti che necessitavano di un secondo trattamento di eradicazione (P=0,003, IC 95% 0,33-1,22). Dopo l’eradicazione riuscita, 2.329/4.808 (48%) pazienti hanno utilizzato l’inibizione acida rispetto a 355/416 (85%) pazienti dopo il fallimento del trattamento (P<0,001). In conclusione gli autori scrivono:

 il trattamento antimicrobico non ha successo in quasi un decimo delle infezioni da Hp nelle cure primarie dopo un primo trattamento contenente claritromicina e/o metronidazolo. Sebbene il tasso di fallimento del trattamento non sia così elevato come riportato nell’assistenza secondaria, la tendenza all’aumento è preoccupante e potrebbe richiedere una revisione delle attuali linee guida.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.