Malattie infettive, le sfide diagnostiche della legionellosi
Da aprile 2024 è stato segnalato un focolaio epidemico di legionellosi nella provincia sud-ovest di Milano (ad oggi una sessantina di casi). La legionellosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila, che è segnalata in costante aumento negli ultimi trent’anni in Italia.
Antonio Cascio, professore ordinario di Malattie Infettive e Tropicali presso l’Università degli Studi di Palermo spiega:
la legionellosi è provocata dal batterio Legionella pneumophila, così chiamato nel 1976, in seguito ad un’epidemia che si è diffusa fra i partecipanti ad un raduno dell’American Legion, un’organizzazione di veterani dell’esercito americano, che si teneva al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. La fonte di contaminazione batterica del caso è stata identificata nel sistema dell’aria condizionata dell’albergo. Successivamente, si è osservato che lo stesso microrganismo provoca anche un’altra malattia, più lieve della legionellosi, la febbre di Pontiac, identificata nel 1968”.
Quali sono gli habitat preferiti della Legionella pneumophila, come si propaga nell’ambiente urbano e quali sono le sfide diagnostiche che pone ai medici?
la Legionella pneumophila vive nell’ambiente umido, soprattutto nell’acqua e si sviluppa dove la temperatura dell’acqua è fra i 20°C e i 45°C. Alle basse temperature, anche vicino allo zero il batterio non muore, ma non si riproduce. Quando la temperatura dell’acqua è superiore a 50°C muoiono il 90% dei batteri e a 70°C muoiono il 100% dei batteri, istantaneamente.
La trasmissione avviene attraverso l’inalazione o attraverso gli aerosol contenenti il batterio, non c’è una trasmissione interumana. Generalmente, la Legionella provoca una polmonite. Veicoli di infezione possono essere gli impianti dell’aria condizionata di alberghi e strutture sportive, ma anche di case private e strutture ospedaliere. La maggior parte dei casi avvengono alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno.
Del batterio Legionella pneumophila esistono più di quindici sierogruppi, di cui il sierogruppo 1 è più frequente. Spesso la diagnosi viene fatta andando a cercare gli antigeni urinari; tuttavia, la maggior parte dei kit diagnostici degli antigeni evidenziano soltanto il sierogruppo 1; quindi, diciamo che questo esame potrebbe dare un risultato falsamente negativo perché il kit diagnostico non rileva tutti i sierogruppi. Tutti i pazienti ricoverati in ospedale per polmonite dovrebbero essere testati per la legionellosi”.
Qual è il quadro sintomatologico con cui si presenta la malattia?
La sintomatologia è quella di un quadro di polmonite con febbre, tosse e difficoltà a respirare; il periodo di incubazione va da due a dieci giorni. Spesso in questa malattia sono presenti delle manifestazioni extra polmonari, ovvero ci possono essere anche dei sintomi neurologici, sintomi gastrointestinali, manifestazioni cardiache e renali. Dal punto di vista degli esami ematologici ci può essere una iponatriemia, un aumento della azotemia e della creatinina; un aumento delle transaminasi e della bilirubina, leucocitosi neutrofilia e presenza di proteine nell’urina. Questi sono dei dati aggiuntivi che dimostrano come questa malattia colpisca tutti gli organi e gli apparati. Tipicamente colpisce in primo luogo il polmone, tuttavia possiamo affermare che possono essere coinvolti anche altri organi”.
Quali sono i soggetti che presentano una maggiore vulnerabilità all’infezione da Legionella pneumophila in caso di esposizione al batterio?
i soggetti più a rischio sono sempre le persone più anziane, con comorbidità e colpisce di più gli uomini delle donne. Generalmente in Italia vengono segnalati circa 2.700 casi l’anno, con un gradiente nord-sud, ovvero, a nord si verificano più casi che al sud e il tasso di incidenza è di 46 casi per milione di abitanti”.
Cosa è importante che sappia il Medico di Medicina Generale riguardo alla legionellosi?
il medico di medicina generale deve tenere presente l’esistenza di questa malattia, alla quale talvolta non si pensa. In sede di anamnesi chiedere se il paziente ha effettuato viaggi o soggiorni recenti in alberghi o strutture comunitarie o frequentazioni in palestre, saune o piscine. Nella terapia empirica delle polmoniti sarebbe giusto sempre includere un antibiotico attivo contro la legionella (macrolidi o chinolonici o anche la doxiciclina)”.