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Ricerca medica, semplificato il codice della privacy

  • Silvia Pogliaghi
  • Sanità

Le strutture sanitarie potranno avviare progetti di ricerca in ambito medico, biomedico ed epidemiologico non appena ottenuto il parere favorevole del Comitato Etico territoriale di riferimento, senza la necessità di autorizzazione preventiva del Garante della Privacy.

Questa modifica al trattamento dei dati sanitari, contenuta nel all’art. 44, co. 1-bis della Legge di conversione del DL PNRR secondo una nota del Cluster lombardo scienze della vita “restituisce certezza del diritto per la ricerca e contribuisce a rendere l’Italia maggiormente competitiva nell’attrazione e nello sviluppo degli studi clinici.”

“Una risposta concreta – prosegue la nota – alle criticità evidenziateci da molte strutture associate e che è il risultato di un lungo lavoro di ricerca, confronto e interlocuzione avviato dal Cluster, già nel 2022, con il coinvolgimento dei principali IRCSS lombardi, pubblici e privati. Un risultato importante e coerente con la missione del nostro Cluster – se si considera che, come da nostra rilevazione, si tratta di oltre 1.200 studi osservazionali per quasi 6,5 milioni di pazienti coinvolti ogni anno.”

Gabriele Pelissero, presidente del Cluster lombardo scienze della vita commenta così

Il Cluster lombardo scienze della vita si è impegnato per mesi per promuovere la modifica della normativa sulla privacy che stava danneggiando gravemente le nostre opportunità di ricerca biomedica a favore di altri centri di ricerca europei. Soprattutto la nostra rete di IRCCS rischiava di essere esclusa da un fondamentale circuito internazionale, nel quale sono fortemente inseriti per l’indiscusso valore della ricerca scientifica. In questo nostro impegno abbiamo trovato grande comprensione nel Ministero della Salute e nei parlamentari che hanno sostenuto l’adeguamento normativo sui quali esprimo il ringraziamento dell’intera filiera delle Life Science della Lombardia”.

Francesco Dentali, presidente FADOI Nazionale – Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, aggiunge:

accogliamo con grande piacere questo primo passo verso una semplificazione e sostegno della Ricerca Osservazionale in Italia. FADOI da sempre si è impegnata in questo ambito attraverso convegni e documenti che miravano al superamento dei problemi legati alla normativa suddetta. È necessario sottolineare come questo sia però un primo passo verso la semplificazione, ulteriori passi sono necessari per sostenere in particolare la ricerca no profit che, come ben evidente, appare in grande difficoltà rispetto ad altri ambiti Europei.”

Fatta salva l’anonimizzazione dei dati, la problematica riguardava l’ottenimento del consenso informato per l’uso dei dati sanitari nella pratica clinica, , di enorme valore scientifico, sui grandi numeri degli IRCCS.

Pogliaghi
Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, specializzata su ICT in sanità.