Il Profilo Sanitario Sintetico (PSS), conosciuto a livello internazionale come Patient Summary, è un documento elettronico che raccoglie in forma essenziale i principali dati clinici di un paziente: condizioni croniche, terapie in corso, allergie, reazioni avverse, oltre agli elementi anagrafici e sanitari di base. È concepito come strumento cardine per alimentare il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE), migliorare la continuità assistenziale e garantire la disponibilità di informazioni cliniche anche nei contesti di urgenza ed emergenza.
Il PSS è stato istituito con il Decreto del Ministero della Salute pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° settembre 2023, che stabilisce l’obbligo per medici di medicina generale (MMG) e pediatri di libera scelta (PLS) di predisporre e aggiornare il documento per ciascun assistito. La scadenza per la piena operatività è fissata al 30 settembre 2025.
Se da un lato il PSS è presentato come uno strumento di semplificazione e di sicurezza clinica, dall’altro suscita dubbi nella comunità professionale, in particolare per il rischio di un ulteriore carico burocratico non accompagnato da adeguati strumenti di supporto e da una reale interoperabilità dei sistemi informativi regionali.
Medico e Paziente ne ha parlato con Roberto Carlo Rossi, Presidente OMCEO Milano.
Dottor Rossi, il PSS è stato pensato come uno strumento clinico di supporto alla pratica quotidiana. In estrema sintesi rappresenta un’opportunità o un problema per i medici?
così come è stato concepito, il PSS rischia di diventare soprattutto un aggravio amministrativo. La sua compilazione non è un atto neutro: ha implicazioni medico-legali significative e richiede tempo, attenzione e accuratezza. Un errore nella segnalazione di un’allergia, ad esempio, può avere conseguenze cliniche gravi, oltre che esporre il medico a responsabilità professionali”.
Il decreto fissa la scadenza del 30 settembre 2025 per la piena implementazione. Ritiene che il termine sia realistico?
no, è del tutto irrealistico. Oggi già il Fascicolo Sanitario Elettronico 1.0, in Lombardia come altrove, presenta lacune notevoli: caricamenti incompleti, mancanza di interoperabilità tra reparti e tra strutture. Pensare a un FSE 2.0 con dentro un Patient Summary complesso è una prospettiva che non tiene conto delle condizioni reali. Il rischio è di costruire una struttura sofisticata su fondamenta fragili”.
Quali sono le criticità più rilevanti che individua?
innanzitutto, la cybersicurezza: il PSS sarà accessibile a un’ampia platea di professionisti sanitari e ciò aumenta la superficie di rischio per fughe di dati. In secondo luogo, la scarsa chiarezza su chi debba compilare quali sezioni. Alcuni dati non saranno mai nella disponibilità del medico di medicina generale, ma il decreto non lo esplicita chiaramente. Infine, il tempo: i colleghi già oggi lavorano oltre l’orario ordinario e introdurre un adempimento così esteso senza supporto organizzativo è poco realistico”.
E per quanto riguarda la formazione agli strumenti digitali?
ad oggi non è chiaro quale sarà l’interfaccia per la compilazione. Abbiamo già 13 portali diversi, non serve il quattordicesimo. È indispensabile un sistema unico, progettato con il contributo dei medici che lo useranno. La formazione dovrà essere capillare, altrimenti rischiamo di introdurre un obbligo che i colleghi nemmeno conoscono o che percepiscono come estraneo alla pratica clinica. Il Profilo Sanitario Sintetico rappresenta, sulla carta, un passo avanti verso un sistema informativo sanitario più integrato e orientato al paziente. Tuttavia, senza un disegno organizzativo solido, strumenti informatici realmente interoperabili e un coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale, rischia di tradursi in un ulteriore carico burocratico, con potenziali ricadute negative sulla qualità dell’assistenza e sulla serenità professionale degli operatori”.
Cosa deve sapere il MMG sul Profilo Sanitario Sintetico
- Cos’è: documento elettronico che sintetizza i dati clinici essenziali del paziente (Patient Summary).
- Chi lo compila: medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Alcuni dati richiedono però la collaborazione di altri professionisti.
- Scadenza: piena operatività entro il 30 settembre 2025.
- Rischi medico-legali: errori od omissioni (es. allergie, terapie in corso) possono avere conseguenze cliniche e legali per il medico.
- Interoperabilità: il PSS è parte integrante del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0.
- Carico di lavoro: la compilazione riguarda anche pazienti in buona salute.
- Cybersicurezza: l’accesso ai dati sarà esteso a più professionisti sanitari.
- Formazione: ad oggi mancano programmi formativi strutturati.
- Strumenti digitali: non è ancora definita l’interfaccia unica per la compilazione.



